Come spesso capita in casa romanista, in passato è successo a mostri sacri tipo Voeller e Dzeko, anche Dovbyk era stato prematuramente bollato come «bidone». E invece si è sbloccato due domeniche fa contro il Genoa, un gol che non è servito a salvare la panchina di De Rossi, che lo aveva voluto fortemente tanto da alzare il telefono per convincerlo a preferire il progetto giallorosso a quello dell’Atletico Madrid. Poi l’ucraino si è ripetuto all’Olimpico contro l’Udinese, domenica scorsa, dando il via alla prima vittoria stagionale della Roma, e infine è andato a segno anche alla prima in Europa League contro l’Athletic Bilbao.
Come scrive il Corriere della Sera, tre gol consecutivi – nel 2024 ha fatto meglio solo fra il 31 marzo e il 4 maggio col Girona, andando a segno in 5 partite consecutive, tutte nella Liga spagnola, con 6 gol totali – in cui ha messo in mostra tutto il repertorio del perfetto centravanti: di «rapina» con il destro contro il Genoa; di potenza e precisione, col sinistro, contro l’Udinese; di testa contro il Bilbao.
Domani contro il Venezia, quindi, toccherà di nuovo a lui guidare l’attacco romanista, e provare a proseguire nella sua serie positiva.