“Sarò allenatore, dirigente e uomo dei Friedkin. Il fato mi ha rivoluto sulla panchina della Roma e non potevo dire no. Ma ci serve l’aiuto dei tifosi”. Claudio Ranieri è stato un fiume in piena. Vero mattatore della conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore giallorosso. Tanto serio quanto guascone nei toni, ma loquace ed ermetico a seconda dell’argomento trattato. Campo, scrivania, spogliatoio e tifosi. Sir Claudio ha parlato di tutto, spiegando come stanno le cose a Trigoria e nella testa dei Friedkin. A partire dagli errori commessi negli ultimi mesi: “Sono stato molto diretto con il presidente. Lui sa di aver sbagliato e per questo mi ha chiamato. Per aiutare e risolvere. Ora tocca a me, con la mia esperienza e il mio modo di lavorare. Mi auguro di riuscire nel compito che mi ha affidato”.
Ranieri sarà allenatore e dirigente allo stesso tempo. Allenerà la Roma fino a giugno, poi aiuterà la società a scegliere il suo successore: “Sono un uomo di Friedkin e lavoreremo insieme per fare tutto nel miglior modo possibile. Parleremo, decideremo e cercheremo di sbagliare il meno possibile. Il presidente vuole una squadra e una società seria. Roma è conosciuta in tutto il mondo e lui vuole che sia conosciuta bene anche per il calcio. Questo è ciò che mi ha chiesto”. (…)
Come scrive la Repubblica, poi l’accorato appello: “Chiedo ai nostri tifosi di starci vicino, soprattutto in questo momento. Voglio una squadra e un pubblico coesi. Qui siamo una famiglia”. Ma il primo impegno deve partire dai giocatori: “Voglio vedere una squadra che lotta fino all’ultimo secondo. Voglio che i tifosi escano dallo stadio, anche se le cose andassero male, orgogliosi della squadra. Questo è ciò che mi sento di promettere, ai tifosi e a me stesso”. (…)