Tormentone Luis Enrique – Quest’oggi diversi personaggi del panorama calcistico si sono espressi su Luis Enrique e le sue scelte. L’attuale tecnico blaugrana, Pep Guardiola, difende l’operato di Luis Enrique, al centro di furiose polemiche dopo la partita con lo Slovan Bratislava. L’allenatore catalano ha asserito: “c’è bisogno di pazienza, purtroppo nel calcio non c’è tempo, ma sono sicuro che se lo sosterranno farà un grandissimo lavoro, anzi ne sono sicurissimo. Luis Enrique è un allenatore di personalità“.
Sull’argomento è poi intervenuto a gamba tesa l’ex attaccante della Roma Graziani, affermando senza peli sulla lingua che Luis Enrique costituisce un problema per la Roma, in quanto non ha ancora capito che determinati ruoli vanno rispettati. Per quanto riguarda Totti, egli ha affermato: “E’ normale che resti male per la situazione. Lui è un giocatore che fa sempre la differenza e andrebbe tenuto in campo.
Sempre riguardo a questa particolare situazione si è espresso anche il boemo Zeman, con parole come sempre chiare e schiette: “Alla Roma non conviene rinunciare a Totti, è il giocatore più importante e prima o poi troverà il suo posto. Totti rappresenta la Roma, sono molti anni che la porta sulle spalle e la fa vincere. Però niente è eterno e, riguardo alle recenti polemiche su Luis Enrique, è giusto che un allenatore faccia le sue scelte: si vedrà poi se avrà fatto bene o male. Io sono convinto che Totti sia ancora il giocatore più importante della Roma, è l’uomo che può fare la differenza in campo, ma se Luis Enrique pensa di poter fare a meno di lui è giusto che provi, sono rischi suoi. Io auguro di andare avanti all’allenatore e di giocare di più a Francesco”.
Mercato in entrata – Osvaldo: La giornata di oggi ha visto protagonista Pablo Daniel Osvaldo, neo-acquisto della Roma. L’attaccante italoargentino ha dichiarato di non sentire la pressione e di essere contento di fare ritorno in Italia dopo le esperienze passate con Bologna e Fiorentina.Ha poi spiegato i motivi per cui ha fatto le valigie per la Spagna, asserendo di non aver avuto abbastanza spazio, se non con il Lecce di Zeman, e la sua determinazione a far bene con la maglia giallorossa, la numero 9 lasciata da Mirko Vucinic.
Kjaer: Beck, agente di Simon Kjaer,ha dichiarato che la Roma ed il Wolfsburg non hanno ancora trovato l’accordo, ma la trattativa è ancora in corso. Il procuratore afferma poi di aver trovato l’accordo contrattuale con la società capitolina e si dichiara sicuro che i due club troveranno l’accordo prima che il mercato chiuda, essendo solo una questione di pochi dettagli.
Diarra-Gago: Dopo essere entrata in contatto con il Real Madrid per Gago, la Roma ha chiesto informazioni su un altro centrocampista madrileno, Lassana Diarra: entrambi i nomi vengono allontanati da Trigoria dalle dichiarazioni di Ernesto Bronzetti, che ha definito le due “operazioni difficilissime se non impossibili”.
Pjanic: Ecco il nome sul quale pare che la Roma si sia fiondata. Nonostante l’esperto di calcio francese di Sportitalia Casotti non pare convinto non dal calciatore, bensì dal modulo adottato da Luis Enrique, che vedrebbe la Roma con Pjanic troppo sbilanciata in attacco, pare che la società giallorossa abbia proposto al Lione Simplicio più conguaglio per il bosniaco. Staremo a vedere.
Palacio: pare che il Genoa abbia proposto alla Roma due soluzioni per il trasferimento di Rodrigo Palacio: il Genoa chiede o 11 milioni di euro cash oppure l’inserimento nella trattativa di Marco Borriello, nel caso in cui il giocatore ex-Milan e già con un passato al Genoa sia disposto ad abbassare la sua richiesta d’ingaggio che attualmente è vicino ai 2 milioni e mezzo di euro.
Mercato in uscita – Borriello: per lui si aprono due piste, il Psg o il Genoa, come affermato pocanzi. Per quanto riguarda la società parigina, i dubbi sono riguardo al ruolo che andrebbe a occupare l’attaccante napoletano: difatti la squadra parigina gioca con un 4-2-3-1, e per il ruolo di punta ha già prelevato in estate dal Lorient Gameiro, giocatore più rapido e scattante, che ha già segnato 3 gol in 3 partite e che difficilmente verrà relegato in panchina. Nel caso arrivi Borriello il Psg si troverebbe nella situazione di dover trovare una sistemazione a Borriello dovendo cambiare modulo.
Brighi: per quanto riguarda il centrocampista, in un’esclusiva di Romagiallorossa.it, l’agente del calciatore, Vanni Puzzolo, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Il ragazzo accetta tutte le decisioni del tecnico ma è fuori discussione che sia ai margini, e per questo c’è malumore. Estimatori per Matteo non mancano di certo, e potrebbe entro il 31 Agosto cambiare squadra, nella sua carriera il ragazzo è andato sempre in squadre dove lo volevano dove credevano in lui, e è stato sempre felice di rimanere a Roma quando ciò è stato voluto veramente anche alla società. Ora che questo è in dubbio siamo pronti a valutare il trasferimento in squadre che vogliano davvero Matteo Brighi”.
Aic vs Lega – Sull’argomento, ennesimo tormentone del nostro calcio ormai noto non più per le imprese sportive e per i talenti, ma per tali battibecchi da bar, si sonon espressi il Ct della Nazionale Prandelli, il Presidente dell’Aic Tommasi e il Presidente della Federazione Abete.
Prandelli: il Ct ha definito il mancato accordo sul contratto collettivo come “un autogol da parte di tutti”, esprimendo il rammarico per la prima giornata di Serie A che non si è giocata, sentenziando sacrosante parole al veleno: “si sarebbe potuto giocare mantenere un tavolo delle trattative, cosa che non è avvenuta per mancanza di totale volontà da parte dei calciatori che avrebbero potuto giocare anche senza la firma sul contratto collettivo”.
Tommasi: e’ pronto a riprendere i colloqui per trovare una soluzione al braccio di ferro con la Lega sul rinnovo del contratto dei giocatori con la speranza che l’11 settembre la si possa giocare. L’ex mediano di Roma e Nazionale ha dichiarato: “Il nostro obiettivo non e’ fermare il campionato a oltranza, noi saremo contenti solo quando scenderemo in campo. Non siamo contenti, noi volevamo firmare l’accordo e giocare. Volevamo una Lega, unita e compatta“.
Abete: il Presidente della Figc è invece categorico: “La seconda giornata si deve giocare, è un obbligo”. Ai microfoni di “Radio Anch’io lo sport” ha poi sottolineato: “L’accordo era stato fatto e la Lega non ha rispettato gli impegni assunti: e questo è un dato di fatto”.
A questo punto è lecito domandarsi questo gioco a cosa possa portare. Il nostro calcio è in una posizione sempre peggiore: dal punto di vista dello spettacolo, che quando è riuscito male quando gli interpreti sono scadenti; dal ranking internazionale, che ci ha già causato un posto in meno per la Champions League; da calciatori che ritengono indispensabile scioperare per non perdere quei soldi, BEN il 5% del loro stipendio, in tasse. A questo punto sorge spontanea una domanda: ha più diritto a scioperare chi ha uno stipendio di 1000 euro (forse) mensili, che si spezza la schiena andando al lavoro sei giorni su sette, con la sveglia che suona all’alba, oppure chi ha avuto la fortuna di fare nella vita ciò che ha sempre sognato, guadagnando milioni, avendo la casa dei sogni, con la (o le) auto migliore (-i) ? E se fossimo noi tifosi a scioperare? Noi che acquistiamo i biglietti per assistere alle partite, che siamo disposti a fare abbonamenti pur sapendo che è una spesa da calcolare. Il popolo di tifosi, in Italia, è “adirato”, per usare un eufemismo. Ma è normale tutto questo. E’ normale in un paese come il nostro. Un paese che non vuole decidere di diventare Paese.
(Ecco un video sull’argomento: Ora sciopero io!)