Consueto appuntamento con i giornalisti per il tecnico giallorosso Luis Enrique presso il centro tecnico Fulvio Bernardini per la conferenza stampa di presentazione dell’incontro di domani sera, alle ore 20.45, contro il Siena. Il tecnico spagnolo ha esordito sottolineando l’importanza della prestazione fornita dalla squadra a San Siro: “Non so quanto abbia inciso, ma sono sicuro che, sul piano dell’autostima, la prestazione contro l’Inter ci ha reso più forti, sia da un punto di vista calcistico che mentale. E’ stato solo un passettino considerando la classifica, ma molto importante dal punto di vista morale”. Sulla questione portieri, visti i tempi di recupero di Stekelenburg: “Credo che i giocatori debbano essere maggiormente tutelati. Ho visto Lucio scusarsi con Stekelenburg, non penso avesse cattive intenzioni. Circa il sostituto, ho deciso chi gioca, ma voglio prima comunicarlo ai giocatori”. Sulle difficoltà della Roma con le “piccole”, il tecnico asturiano precisa: “Sarà una partita complicata, perchè dovremo stare attenti ai contropiedi. In questo, gli attaccanti dovranno dare una mano nella fase difensiva. Arriviamo con una grande voglia di vincere e spero che faremo una grande partita”. Circa il modulo utilizzato e la mancanza di vittorie: “Continuiamo a giocare così perchè sono convinto che questo sia il modulo migliore. Ovviamente sono interessato ai risultati, e sono certo che non tarderanno ad arrivare. Questo non è l’unico cammino per fare risultati, ma sono convinto che sia il migliore. Ci assumiamo i nostri rischi. Ora i gol non arrivano, ma arriveranno molto presto. I complimenti non mi interessano, sono marginali. Ciò che conta è vincere: abbiamo bisogno di una vittoria domani sera come domenica, perchè la squadra lavora nel modo giusto e quando lavori bene i risultati arrivano”. Sulla mancanza di velocità e l’utilizzo di Bojan: “Dobbiamo ancora migliorare sotto molti aspetti e i giocatori devono affinare la loro intesa. Molti giocatori sono arrivati solo nell’ultima settimana, è chiaro che ci sono cose da migliorare. Quanto a Bojan, lo considero al pari di Borriello, Okaka, Osvaldo e Borini: sono contento delle scelte che ho in attacco. Io voglio la concorrenza e sono innamorato dei miei attaccanti: sono tutti dei bomber. Voglio che i giocatori si guadagnino il posto, sia in partita che in allenamento”. La prospettiva di tre partite faciliterà l’utilizzo del turn over: “Chiaramente avremo più turn over, vedremo come staranno i giocatori fisicamente. Non siamo abituati a giocare tre partite in così pochi giorni. Durante la settimana ho visto i giocatori bene da un punto di vista fisico: hanno voglia e fame. Ora, però, sono preoccupato dal modulo tattico di Sannino, dalle loro ripartenze, non dalle condizioni dei miei giocatori: se uno non è al top, ci sono sempre i compagni pronti a subentrare. Una squadra ha 24-25 giocatori; certo, ci sono giocatori più importanti, ma non conto mai solo su 11 giocatori”. Su Pizarro, che aveva ben impressionato a Milano: “Per me sono tutti indispensabili, sono innamorato della mia rosa. Io non ho mai messo Pizarro sul mercato, non è mia competenza. Ho sempre contato su di lui in quanto si adatta perfettamente al calcio che vogliamo giocare. Ha partecipato meno a causa dell’infortunio, ma oggi è indispensabile come tutti gli altri”. Su Osvaldo, fortemente voluto dallo stesso tecnico asturiano: “Quando un giocatore arriva qui, per me non è importante se lo ha chiesto Walter, io o qualcun altro. Sono tutti giocatori della Roma, non hanno altre distinzioni, non mi interessa la nazionalità o altro. Difendono gli stessi colori ed indossano la stessa maglia. Per Osvaldo vale lo stesso discorso che vale per Pjanic o Borini. E’ importante essere tranquilli e avere pazienza. Roma è una piazza difficile, lo sappiamo noi e lo sanno i giocatori. Ma questo succede in tutte le grandi piazze. Siamo una squadra forte ed ho massima fiducia in tutti. Ai giocatori chiediamo di concentrarsi sul loro lavoro. Confermo che sono convinto che gli attaccanti segneranno molto, ma parteciperà tutta la squadra: i centrocampisti con gli assist e i difensori evitando le reti avversarie”. Sulle difficoltà delle milanesi in questo avvio di stagione: “E’ ancora troppo presto per fare bilanci: il campionato è lungo. Certo, mi sembra un campionato più aperto rispetto agli anni passati. Bisognerà attendere almeno le prime 10 giornate per poter tracciare qualche bilancio”. Su Lamela e il nuovo stop: “Non credo sia nulla di grave. Oggi non si è allenato per il problema che ha avuto ieri alla caviglia. Utilizzerò Erik solo quando sarà al 100%. E’ nuovo, motivato, ha voglia di fare ma dovrà aspettare. Non sono preoccupato, porterà molto alla squadra anche in termini di qualità”. Sulla prestazione dell’Inter nella partita di ieri sera e sull’esonero di Gasperini: “Non credo che la partita di ieri possa ridimensionare la nostra prestazione a San Siro, sono state due partite diverse. A me è piaciuto ciò che ho visto a Milano, la voglia di giocarcela contro tutti sino alla fine. Ciò che una squadra fa la partita successiva, conta relativamente. Per quanto riguarda Gasperini, lo dico in inglese, no comment. E’ un allenatore di grande esperienza così come dimostra la sua carriera, ma purtroppo noi dipendiamo dai risultati”. Circa lo stile di gioco della Roma, nelle due partite precedenti, aggiunge: “Il Cagliari ha giocato un ottimo primo tempo, non so se lo ha fatto per meriti propri o perché non abbiamo pressato come volevamo. Nella seconda parte abbiamo fatto meglio e il Cagliari ha sofferto di più. Con l’Inter abbiamo fatto un buon pressing per tutti i 90 minuti, per questo non si sono espressi al loro livello. Il discorso è sempre quello. Potrò parlare meglio delle differenze tra calcio italiano e spagnolo tra qualche tempo. Qui le squadre non sono molto abituate a tenere il possesso del pallone e credo che questo gioco per noi possa essere molto vantaggioso. Noi vogliamo tenere il pallone più tempo possibile, anche nella metà campo dell’ avversario. Vogliamo avere l’iniziativa in partita. E’ evidente che non abbiamo iniziato come speravo, ma sapevo che non sarebbe stato facile. Tra qualche giornata vedremo se saremo riusciti nell’obiettivo”. Sulle caratteristiche dei tre attaccanti, ed in particolare Totti: “Noi non giochiamo con tre attaccanti, giochiamo con undici attaccanti e undici difensori. Attacchiamo con il portiere, con il centrale, con il regista, con gli interni, con le punte e con i terzini: attacchiamo tutti insieme e abbiamo bisogno di tutti. Stesso discorso per difendere. Undici, tutti insieme. Francesco può giocare come trequartista, come punta, in tante posizioni. Può ricoprire più ruoli perché ha maggiore libertà: è così, perché è il giocatore con più qualità e l’allenatore deve esaltare le doti dei propri calciatori. Avete visto Totti impostare la manovra, ma anche inserirsi nell’area di rigore. Come alternativa a Totti ce ne sono tanti: Verre, Lamela, Bojan. Menez no, certo avrebbe potuto! Pizarro, Pjanic… Ce ne sono tanti”. Su Perrotta “terzino”: “Simone a Milano ha fatto benissimo. Non fa il terzino in maniera abituale, quando abbiamo il possesso palla gioca molto alto. Può giocare lì, trequartista dietro la punta, interno: è grande per questo e per questo ha vinto il mondiale: ha qualità per giocare ovunque e per farlo nel migliore dei modi. Io come lui? No, io non ho vinto il mondiale…”. Ancora sul sostituto di Stekelenburg, che era l’unica certezza: “No, vi sbagliate, ne avete un’altra: Luis Enrique in panchina, almeno per questa settimana! Lo ripeto, lo dico prima ai miei giocatori. O Lobont o Curci, Pagliacelli ancora no”. Su De Rossi e la posizione ricoperta a Milano: “Daniele può fare l’intermedio anche in una posizione più avanzata, dipenderà dalla partita. Sta diventando il timone della squadra e durante la settimana ha lavorato molto. Comunque è già andato in goal ed è il capocannoniere della squadra. Può darsi che in alcune partite lo vedremo più avanti”. Su Viviani e Caprari, ed un loro inserimento nel progetto prima squadra: “Ci sono molti giocatori in Primavera che seguiamo e che potranno far parte della Prima Squadra in alcune situazioni. Tra questi, sicuramente Viviani, Caprari e Verre. La scorsa settimana ho visto la loro vittoria. Seguiamo con molta attenziona la crescita di questi giovani. Conteremo sicuramente sui giocatori della Primavera, ma ci vuole tempo. Se non hanno possibilità di giocare con la Prima Squadra è importante che continuino a giocare e a crescere. In ogni caso posso assicurarvi che fino a che io allenerò la Roma utilizzerò anche i ragazzi della Primavera, perché hanno qualità”. Sull’appoggio dei tifosi in questo momento in cui mancano le vittorie: “E’ importantissimo. Noi dobbiamo fare bene per restituire ai tifosi tutto quello che ci danno. Siamo un po’ in debito con loro. Abbiamo una tifoseria straordinaria che ci chiede di difendere la maglia della Roma. Hanno visto il nostro impegno e ci hanno incoraggiato. Sapere di avere un tifo che ti sostiene per i tuoi sforzi e il tuo atteggiamento è stupendo. Ma dovranno ovviamente anche arrivare i risultati. Spero di dare questa gioia ai tifosi, anche per me è fondamentale una relazione molto stretta tra squadra e pubblico”.