IL ROMANISTA (G.ZUCCHELLI) – Partire all’alba per seguire la Roma, tornare a notte fonda nonostante domani (oggi) si lavori. La Roma è anche e soprattutto questo.
In uno stadio dove, prima della tessera del tifoso, l’invasione giallorossa era una consuetudine, ieri c’erano appena un centinaio di romanisti. Si fanno sentire però, fin da quando la squadra entra in campo per una prima ricognizione del terreno di gioco. Ci sono praticamente solo loro all’interno dello stadio e per questo, quando entra in campo De Rossi in pantaloni bianchi e polo rossa, basta gridare “A Danie’” per far voltare il centrocampista. Un saluto, qualche bandiera che sventola e poi di nuovo in silenzio, ad aspettare l’inizio della partita. Sono le 19.35, qualche minuto dopo entrano nello stadio anche i gruppi Eur Torrino, Luisa Petrucci e Fonte Laurentina. Sono partiti in pullman con la speranza «di vedere la Roma finalmente vincere». Per ingannare l’attesa durante il viaggio non potevano scegliere passatempo migliore: dvd con i gol del Capitano e dvd della stagione 2005- 2006 con il record delle undici vittorie. Il loro programma non ha conosciuto soste: pranzo a Bologna, poi visita all’albergo della squadra sulla via Emilia dove Tancredi e Borini si sono fermati con loro per alcune foto («abbiamo trovato la squadra unita e concentrata», raccontano) e infine, tanto per non farsi mancare nulla, anche una visita al battistero di Parma. Senza dimenticare, ovviamente, la Roma. Loro come gli altri club – ci sono Romagna Giallorossa, l’Airc e tanti altri – presenti al Tardini. Dove fa un caldo talmente afoso che non sembra fine settembre. Tutti a maniche corte, tutti ad aspettare un risultato finalmente positivo.
Quando Luis Enrique entra sul terreno di gioco – in giacca e cravatta – insieme ai suoi collaboratori, i romanisti lo applaudono. E quando il piccolo Bojan, qualche minuto più tardi, si diverte a improvvisarsi fotografo i romanisti provano ad incoraggiarlo con qualche applauso, sovrastato però dalla musica dello stadio, che spazia dai Nirvana a Shakira. ono pochi, ma comunque presenti. E giallorossi. E questo è quello che conta. Come stendardo recita: «Ovunque ti seguirem». Intanto prende posto in tribuna d’onore Thomas DiBenedetto, accanto all’avvocato Tacopina. Presente anche il presidenteCappelli e tutto lo stato maggiore della Roma (c’era anche l’ex dirigente Gian Paolo Montali). Si è presentato con il collegaGhirardi, ha sofferto fino alla fine. E mentre alcuni tifosi lo applaudivano, a partita vinta, ha salutato con il suo solito segno: la “V” di vittoria.