La dirigenza part-time e la rivoluzione dimezzata

La dirigenza part-time e la rivoluzione dimezzata

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IL TEMPO (T. Carmellini) – La Roma non può essere un lavoro part-time: per nessuno! Nonostante la ventata di novità e il clima di buonismo calato nella Capitale dopo l’arrivo degli americani, si rischia di commettere di nuovo errori già visti nel passato, quando eravamo tutti lì a criticare, e duramente, la presidenza part-time di Rosella Sensi.

Avevamo contestato il suo lauto stipendio (e non solo il suo… parenti, amici e scudiere vanno inevitabilmente compresi) un emolumento più onoris causa che non dettato da questioni operative, ma le cose al momento non sono cambiate granché. Già, perché anche la rivoluzione copernicana annunciata dagli americani, rischia di diventare una sorta di «ribaltino» modello Prima Repubblica. Aspettando infatti l’ok del cda giallorosso che non lo ha ancora approvato, lo stipendio di Thomas DiBenedetto viaggia più o meno sulle stesso binario di chi lo ha preceduto. Uno stipendio che ha già fatto storcere il naso a qualcuno dei soci americani del tycoon bostoniano, anche perché percepito da un signore che passa ancora più tempo negli States che nella capitale (dal 18 agosto il totale fa 35 giorni) e quando sta a Roma viene, suo malgrado, portato in giro come un totem a stringer mani e fare incontri più o meno istituzionali (vetuste quanto scontate alleanze che si rinnovano).

Insomma, tempo per le cose concrete ne resta poco: ma lo «zio Tom”»in questo senso delega molto… E non è finita, perché come lamentava un tifoso giallorosso (voce di popolo…) nei giorni scorsi su una radio locale (ancora specchio piuttosto fedele, tranne le consuete eccezioni, dell’umore capitolino), «perché devo vede’ il preparatore dei portieri della Roma, uno che “o pagamo noi”, sulla panchina dell’Inghilterra a fianco di quel … di Capello?». Ora, edulcorata la colorita affermazione del tifoso e fatta la tara su un professionista di qualità come Tancredi, resta la sostanza: quella non fa una piega e coinvolge, anzi parte, proprio dal nuovo dg Baldini. Per quanto tempo ancora la Roma dovrà avere i due vertici della dirigenza part-time? La domanda ronza sui cieli della città e resta ancora senza risposta, così come quella sull’estate giallorossa che sarà, in questo senso, vera cartina tornasole: il dg parteciperà alla tournée estiva con la squadra, o andrà agli Europei con l’Inghilterra? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto prendiamo atto che, mentre si aggiungono contratti e stipendi di lusso sul già traballante bilancio giallorosso, si fatica a chiudere un accordo fondamentale come quello di De Rossi: ma non era la priorità della nuova proprietà? Due le cose: o non lo è più, o qualcuno non la racconta tutta…

 

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