E anche questo è andato. La Roma di Ranieri vince il quarto derby consecutivo e approda ai quarti di finale della Coppa Italia, ma lo fa soffrendo tantissimo, e di certo non solo per via di una partita delicata come il derby. La formazione iniziale scelta da Ranieri ha lasciato sbigottiti: un centrocampo “operaio” che ha avuto difficoltà ad impostare azioni offensive con De Rossi, Greco, Simplicio e Brighi, insieme ad un attacco dove accanto a Borriello ha trovato spazio Adriano. Lo stato di forma del brasiliano preoccupa non poco, ma certo non quanto la decisione di inserirlo dal primo minuto in un match così importante. Inoltre, constatate le scarse condizioni di Cassetti, Ranieri a Rosi ha preferito Burdisso come terzino destro e ciò ha limitato la potenza offensiva della Roma a destra. Risultato: un primo tempo sofferto, con la Roma che a fatica riusciva a farsi pericolosa dalle parti di Berni, al cospetto di una Lazio volenterosa che ha fatto la partita. Ad inizio ripresa, finalmente la musica è cambiata, con le sacrosante sostituzioni di Vucinic per Adriano e di Menez (entrato al posto di Greco), oltre alla fine dello sciopero del tifo della Curva Sud (condivisibile il motivo, pessima l’idea di farlo proprio nei primi 45’ di un derby). Dopo il vantaggio col rigore guadagnato da Riise per fallo di mano, ancora una volta, di Lichtsteiner, e trasformato da Borriello, la Lazio ha trovato il pareggio immediatamente, sempre dal dischetto. La Roma però ha saputo prima contenere la carica degli avversari, galvanizzati dal gol, e poi si è affidata all’estro di Vucinic e Menez per tornare in vantaggio: il gol di Simplicio al 76’ è stato frutto di un’incursione del francese, anche oggi imprendibile. Dopo un finale al cardiopalma, la Roma conquista i quarti, ma affidarsi a singole iniziative dei giocatori non potrà bastare. Il centrocampo della Roma è sempre più orfano di un playmaker come Pizarro, la vera fonte del gioco di questa squadra, che speriamo di rivedere presto in campo. Ammesso che i problemi del cileno siano esclusivamente di natura fisica…
Enrico Chillè