GOAL.COM – Non solo le società. Dopo gli arresti ordinati ieri dalla Procura di Cremona nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, squadre a parte, dal punto di vista penale sono i giocatori a vedersela brutta. Davvero, brutta. Da Mauri a Bertani, senza dimenticare coloro fermati nei mesi scorsi, come Andrea Masiello. Bollenti anche le posizioni degli ex calciatori Beppe Signori e Luigi Sartor.
Ieri all’alba, su ordine dei magistrati cremonesi, la polizia ha arrestato diciannove persone tra cui il centrocampista della Lazio Stefano Mauri, l’ex Genoa Omar Milanetto e l’ex Novara Cristian Bertani. Nei mesi scorsi era stata la volta di altri calciatori di primo e secondo piano, tra cui l’ex Bari Masiello. Un estate fa, invece, era toccato a l’ex bomber Signori e a Sartor.
Il sospetto, per tutti, è di aver alterato il risultato di alcune partite dei campionati 2010-2011 per conto di un’organizzazione criminale internazionale. E ognuno, a vario titolo, è accusato di farne parte.
Il reato contestato ai fermati di ieri è “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”. Dal punto di vista penale si rischiano almeno tre anni di reclusione. Meno se non dovesse essere riconosciuta l’aggravante della “associazione”. Mauri e compagnia, se colpevoli, potrebbero ottenere però una diminuzione della pena attraverso il patteggiamento, scrive ‘La Gazzetta dello sport’.
Altrettanto difficile, al momento dell’arresto del 2 aprile scorso, anche la posizione di Masiello. Il calciatore e i complici Fabio Giacobbe e Gianni Carella, sospettati di aver combinato alcune partite del Bari in cambio di denaro con l’aiuto di altri giocatori biancorossi (tutt’ora indagati), hanno già patteggiato: ventidue mesi di reclusione per il difensore – ricorda ‘La ‘Gazzetta’ – diciassette per gli altri due.
Sono in difficoltà anche Signori e Sartor. Per loro, ma non solo, ci sarebbe anche il sospetto di essere tra i promotori dell’organizzazione criminale. Non dei ‘semplici’ esecutori delle combine, insomma. Se questa accusa fosse fondata sarebbe un’aggravante. Tra i vari reati, Sartor e Signori devono affrontare pure il sospetto di riciclaggio di denaro.
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