GAZZETTA DELLO SPORT (R. PELUCCHI) – Resta soltanto l’attesa. La camera di consiglio della Disciplinare si è conclusa, ma non certo il lavoro della commissione presieduta da Sergio Artico. Trovata la quadratura del cerchio con la definizione delle sanzioni (e le richieste della Procura federale che leggete sotto sono pesantissime), ora si tratta di scrivere le motivazioni. Tempi? Avevamo detto alla chiusura della fase dibattimentale che le decisioni sarebbero uscite a metà settimana e restiamo di questo avviso. La Disciplinare vuole fare un lavoro completo, ma anche dare tempo alla Procura federale e alle difese di predisporre eventuali ricorsi: ricordiamo che per l’abbreviazione dei termini, ad accusa e difesa vengono concessi due giorni per depositare gli appelli. In caso di richiesta atti scattano, con il preannuncio dell’appello, ulteriori due giorni. Ecco perché anche la Procura aveva chiesto ai giudici di non andare oltre giovedì. Se dovesse sopraggiungere qualche ritardo, tutto slitterebbe alla prossima settimana.
Cosa dobbiamo aspettarci? È difficile che la Disciplinare segua una direzione diversa rispetto alle richieste della Procura federale, soprattutto per i tesserati. Potrebbero esserci piccole sorprese per posizioni «marginali» o «equivoche». A questo proposito: l’avvocato di Job aveva parlato di un possibile «scambio di persona» con Conteh, ma lo stesso difensore ha citato Job come persona coinvolta nelle combine, idem Acerbis a Cremona. Qualche speranza potrebbero averla, invece, i giocatori ex Novara per la presunta combine con il Chievo in Coppa Italia. Il «pentito» Gervasoni, infatti, nel primo interrogatorio aveva parlato del coinvolgimento di «Ventola e di qualcun altro», ma nel secondo ha aggiunto particolari (la cifra sborsata dagli Zingari, 150 mila euro) e nomi. Shala, per esempio, che però non è albanese come detto da Gervasoni, oppure il portiere Fontana, citato una volta soltanto. Altri casi: Ferrari, Coser e Garlini, ex AlbinoLeffe, sono stati tirati in ballo da Gervasoni per una sola combine, ma non da Carobbio e neppure da Ruopolo, che ha collaborato (e patteggiato). In ogni caso, l’attendibilità di Gervasoni e Carobbio non dovrebbe essere «pesata» dalla Disciplinare: se verrà considerata valida, tutti i tesserati che sono stati citati dai due «pentiti», soprattutto per fatti di loro diretta conoscenza, rischiano la condanna. Nulla da fare per la richiesta di stralcio presentata da Andrea Iaconi, ex d.s. del Grosseto, ora al Brescia. Le oltre quattro ore di ammissioni in Procura federale potranno essere utili soltanto in appello davanti alla Corte di giustizia federale.
Le società Le posizioni più pesanti riguardano AlbinoLeffe e Piacenza. La Procura per la prima ha chiesto una penalizzazione pesantissima: 27 punti. Impossibile per la squadra di Andreoletti ricominciare dalla Lega Pro con quel macigno. In aiuto potrebbe venire la Disciplinare, come del resto aveva fatto lo scorso anno con il Benevento (la richiesta era -14, l’avvocato lo stesso: Eduardo Chiacchio). La società bergamasca potrebbe partire con una penalizzazione di una quindicina di punti. Stesso ragionamento per il Piacenza, che potrebbe avere una sostanziosa riduzione dal -19 chiesto da Palazzi. L’atteggiamento del Novara durante il dibattimento, molto apprezzato, e soprattutto gli atti (documentati) messi in atto per evitare il «tradimento» dei propri calciatori — per esempio, l’essersi affidato a Federbet, società belga di controllo dei flussi anomali di gioco — potrebbero essere premiati. Non con la cancellazione totale della responsabilità oggettiva (lo stesso a.d. De Salvo l’aveva considerata giusta), ma con una riduzione della penalizzazione (è stato chiesto il -6).
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