Quando ho iniziato a seguire il calcio era l’estate del 1994, Roberto Baggio trascinava l’Italia in finale al Mondiale americano. Io di fronte a quei gol e quelle giocate, mi innamoravo del Divin Codino. Vedevo le partite con mio padre e a lui chiesi dove giocava Baggio. La risposta fu traumatica: Juventus. Io ovviamente tifavo Roma, come da buona tradizione padre-figlio, allora chiesi quale giocatore della Roma era simile a Baggio. Mio padre mi segnalò Giannini e poi commentò: “C’è un ragazzo che ha esordito l’anno scorso che farà strada, si chiama Totti”. Aspettai l’autunno per comprarmi l’album dei calciatori e vidi che c’era la sua figurina: Francesco Totti, nato a Roma il 27/09/1976. Dieci anni prima di me. Lì scattò in me un pensiero: chissà se quando avrò la sua stessa età sentirò ancora parlare di lui…
Bè che dire, come è andata a finire lo sapete bene tutti.
Per me Francesco Totti non è solo il Capitano, il simbolo della Roma ed il miglior giocatore che questa società abbia mai avuto. Tutta la mia vita da tifoso della Roma è legata al suo nome. I primi gol in Serie A, l’anno con Bianchi che lo voleva vendere, il derby del “Vi ho purgato ancora”, lo scudetto del 2001, le notti di Champions, le undici vittorie consecutive e il brutto infortunio, il ritorno ai Mondiali vinti nel 2006, la Scarpa d’Oro, le due Coppe Italia, la Supercoppa, per non parlare di tutti gli splendidi gol messi a segno. Fino ad oggi, che oltre ad essere tifoso, scrivo e commento le sue giocate.
20 anni di Totti, 20 anni di storia, 20 anni di Roma!
E come si dice in questi casi… To be continued!