Abete: “Ci sono filoni sul calcioscommesse ancora aperti”

Abete: “Ci sono filoni sul calcioscommesse ancora aperti”

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Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, ha commentato le dichiarazioni del Capo della Polizia Manganelli, riguardo l’inchiesta sul calcioscommesse. “Non so nel dettaglio a cosa si riferisca Manganelli, ma è noto che ci sono filoni sul calcioscommesse ancora aperti alle Procure di Bari e Cremona. Noi invitiamo tutti alla prudenza, è presto per dare giudizi. Aspettiamo gli atti”. Quelli di Cremona, appunto, che permetteranno alla Procura federale diretta da Stefano Palazzi di chiudere le situazioni pendenti ormai da mesi: la questione del vice capitano laziale, Stefano Mauri, e dell’ex genoano Omar Milanetto, entrambi arrestati a fine maggio, e dai cui dipendono le sorti di Lazio e Genoa. Come riferisce l’Ansa, i pm lombardi attendono da tempo l’arrivo in Italia di Almir Gegic, lo zingaro del Calcioscommesse che potrebbe dare nuovo impulso a un’indagine che potrebbe arricchirsi ulteriormente dal know-how dell’Interpol. Gli 007 federali, invece, dovranno attendere meno per ricevere gli atti dalla procura pugliese. Il filone relativo alle partite del Bari – con un’attenzione particolare per Bari-Treviso (maggio 2008) e Salernitana-Bari (maggio 2009) – della stagione della promozione in Serie A sta per essere esaurito. Una ventina i calciatori biancorossi, tra cui l’interista Andrea Ranocchia, indagati dai pm baresi. Con l’allora tecnico, Antonio Conte, sentito come persona informata dei fatti. Palazzi, che già dispone del fax-denuncia del pentito Vittorio Micolucci e delle audizioni in Procura Figc degli ex ‘gallettì Andrea Masiello e Davide Lanzafame, avrebbe voluto utilizzare parti di quelle deposizioni già nel processo d’appello allo juventino Leonardo Bonucci, per dimostrare la validità delle dichiarazioni dell’ex capitano barese. Si limitò però a fornire ai giudici d’agosto copia degli articoli di giornale che ne parlavano, “nell’impossibilità di poter produrre i verbali di Lanzafame e Masiello nella loro integrità per non intralciare il lavoro della Procura di Bari”. Sarà ancora più ridotta l’attesa per i deferimenti sul filone partenopeo dell’inchiesta: quella nata dall’autodenuncia dell’ex terzo portiere del Napoli, Matteo Gianello, che ammise ai pm campani e confermò ai federali, la tentata combine di Sampdoria-Napoli (del maggio 2010). L’inchiesta napoletana è già stata chiusa e, negli uffici di via Po, non dovrebbe arrivare nuovo materiale a riguardo. Entro fine mese dovrebbero scattare i deferimenti per Gianello e il Napoli che, per responsabilità oggettiva, potrebbe, incappare in un’ammenda e, forse, anche in una penalizzazione. Rischiano l’omessa denuncia, invece, i calciatori partenopei Paolo Cannavaro e Gianluca Grava e lo juventino Fabio Quagliarella, che non avrebbero denunciato la proposta illecita dell’ex compagno.

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