LA REPUBBLICA – E. ORLANDO – Ha postato su Facebook, poche ore dopo aver scagliato il sasso contro il pullman, un messaggio con la foto di una pietra e sotto la scritta «Ho fatto centro». Con decine di commenti di compiacimento degli ultrà romanisti che plaudevano il gesto. Tra cui anche quello del complice che guidava la moto. Svolta nelle indagini della Questura per l’individuazione dei responsabili che domenica 1 settembre hanno danneggiato, nei pressi dello stadio Olimpico con una sassata il pullman che trasportava la squadra del Verona. Il grave episodio, che suscitò anche polemiche sulla sicurezza all’Olimpico, avvenne in largo Volpi dove il mezzo stava transitando scortato dalla polizia. Le indagini della Digos, guidata dal dirigente Diego Parente e coordinate dalla procura della Repubblica capitolina dopo un certosino lavoro hanno identificato colui che materialmente lanciò la pietra. Secondo le risultanze investigative giunte in procura, sarebbe un ultrà giallorosso, già noto agli investigatori per episodi violenti.
La sua identificazione è stata possibile dopo l’arresto di un altro frequentatore della Curva Sud considerato anche lui un soggetto violento e pericoloso. Si tratta dell’uomo fermato fuori lo stadio dopo gli scontri con la polizia al termine dell’incontro di calcio Roma-Verona. Il suo nome è Martino Di Tosto. Quest’ultimo è già noto alle cronache giudiziarie perché legato ad Antonio Maria Rinaldi, l’imprenditore immobiliare di 64 anni assassinato a colpi di pistola in via del Fontanile Arenato, all’Aurelio, il 24 gennaio scorso. L’ultrà fermato per gli scontri con la polizia si trovava infatti insieme a Rinaldi quando venne assassinato nel garage della sua abitazione. La procura in quella occasione emise per Martino Di Tosto un ordinanza di custodia cautelare in carcere ma ora è libero. Gli inquirenti non escludono che tra l’ultrà arrestato e tra colui che dal motorino ha lanciato il sasso contro il pullman del Verona possano esserci collegamenti con gli scontri alla sassaiola. Infatti tutti e due appartengono alla stessa tifoseria, un gruppo che si nuove tra il Trullo e Montespaccato.
Inoltre un attento esame dei fotogrammi delle telecamere che controllano i flussi di traffico della zona della Farnesina ha permesso alla polizia, dopo aver spulciato migliaia di numeri di targa di mezzi a due ruote che a fine partita transitarono per quelle vie, di risalire al proprietario dello scooter che è la stessa persona indagata per il danneggiamento all’autobus e che ha lanciato materialmente il sasso. Così nelle prossime ore verrà emesso nei confronti dei due ultrà un provvedimento cautelare e dovranno rispondere delle gravi accuse di danneggiamento e lesioni. In più per loro scatteranno i provvedimenti del Daspo con il divieto ad assistere ad eventi sportivi.