«In Italia si parla solo degli stadi, mentre si parla molto meno dei campi. Il nostro campionato si disputa su terreni scandalosi». Lo ha detto il vicepresidente della Figc, Demetrio Albertini, agli studenti del corso di laurea in tappeti erbosi della facoltà di Agraria di Pisa. Il corso, diretto dal professor Marco Volterrani, si svolge all’interno del corso di laurea magistrale in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio e vengono fornite conoscenze teoriche e pratiche necessarie per l’impianto e la gestione ecocompatibile dei tappeti erbosi. Nella parte speciale si studiano i sistemi costruttivi per tappeti erbosi sportivi (calcio, golf, sport equestri). Organizzato dal Centro Ricerche Tappeti Erbosi Sportivi (Certes) dell’ateneo, all’avanguardia a livello nazionale e internazionale nella ricerca sui tappeti
erbosi, durante le lezioni gli studenti studiano nuove specie vegetali e nuove tecnologie per i tappeti erbosi del futuro, con particolare attenzione alle problematiche ambientali e alle applicazioni per le attività sportive, specie quelle più usuranti per il prato, come il gioco del calcio, il rugby, le attività ippiche. «Lo dico da anni – ha spiegato Albertini – che in Italia si dovrebbe investire di più sui campi e dovrebbero farlo per prime le società di calcio, invece di discutere solo di impianti privati per i quali serviranno comunque anni. Sui terreni di gioco si può investire subito e garantire tre punti fondamentali per il calcio: tutela della salute del calciatore, tutela dell’investimento fatto dalle società sui giocatori prevenendo gli infortuni e tutela dello spettacolo a beneficio degli spettatori».