Trentacinque anni e vogliamo di-mostrarli tutti. A differenza di coloro che fanno di tutto per diminuirsi l’età, la Lav, Lega Anti Vivisezione, è fiera della propria carta di identità e con questo slogan nel prossimo weekend spegnerà le fatidiche candeline. “Anche se la data di nascita esatta è il 28 maggio 1977, la festa verrà celebrata in occasione del Convegno Nazionale a Castel San Pietro” precisa Gianluca Felicetti, Presidente Nazionale della Lav. “La nostra avventura è iniziata a Roma grazie alla volontà ed all’impegno di un gruppo eterogeneo di persone. Ovviamente per farla diventare un’entità a livello nazionale è bastato davvero poco” prosegue il Presidente Felicetti, 47 anni, di fatto da sempre nella Lav essendovi entrato nel 1979. “Una delle soddisfazioni più grandi è quella di esser riconosciuti dalla gente e dalle Istituzioni per il lavoro che svolgiamo. Inoltre, indipendentemente dalla corrente di Governo, è dal 1999 che abbiamo un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione per andare nelle scuole a sensibilizzare il rapporto con gli animali”. Come reagiscono le nuove generazioni: “I giovani sono sempre attenti al rapporto con gli animali. Ritengo che sarebbe strano il contrario poiché la nostra vita, sin da piccoli, è caratterizzata dal rapporto con gli animali, direttamente o indirettamente. Nel primo caso quando ve ne sono in carne ed ossa che rallegrano e ravvivano le nostre giornate; nel secondo basti pensare ai giochi, alle immagini a tutto ciò che ci riporta ad una totale integrazione col mondo animale”. Un mondo animale che spesso è stato aiutato dal mondo dello sport ma che oggi vive una situazione molto delicata: “Penso che quando un organismo di alto livello, Uefa o Fifa che sia, debba designare una sede per un evento, dovrebbe valutare non solo la capienza degli stadi ma tutto il contesto del Paese in questione. Credo che lo sport, il quale insegna le fondamenta del rispetto per il prossimo, dovrebbe esser d’esempio e quindi privilegiare una nazione che si basi sulla tutela dei diritti dell’uomo e degli animali. Purtroppo l’Uefa non ha fatto ciò che poteva fare e la storia del massacro dei randagi in Ucraina sia uscita fuori solo grazie al coraggio di alcuni volontari italiani nel Paese dell’Est”. La Figc ha annunciato delle iniziative: “Noi crediamo alle parole del Presidente Abete ed attendiamo fiduciosi tali gesti. Certo l’Italia giocherà la prima parte dell’Europeo in Polonia ma se dovesse passare il turno, come tutti noi ci auguriamo, si troverebbe a dover giocare in Ucraina, ritrovandosi così a stretto contatto con ciò che sta accadendo. Ritengo che forse l’Italia avrebbe dovuto muoversi prima e farsi promotrice di una rivolta per far svolgere i Campionati Europei solo in Polonia”. Presidente Felicetti, per concludere, cosa è cambiato in questi anni di duro lavoro per la Lav: “Ho notato un cambiamento concreto ed un aumento della sensibilità delle persone ma la strada da percorrere è ancora molto lunga. Oggi abbiamo tutti i mezzi per far la pace, definitiva, con il mondo degli animali di cui, di fatto, facciamo parte. Ritengo che nel 2012 sia davvero innaturale che possa ancora esistere la violenza contro il regno animale”.
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