Domani sera all’Olimpico arriva la Sampdoria di Ciro Ferrara. Una squadra molto quadrata, che il tecnico napoletano sta facendo brillare. Dopo un anno di Serie B l’obiettivo del presidente Garrone è quello di riavere la squadra di un trienno fa, che con Cassano e Pazzini centrò la qualificazione alla Champions League. Un’inizio davvero sorprendente per i blucerchiati, che in quattro giornate hanno totalizzato 9 punti, (10 se non avessero avuto un punto di penalità), vincendo all’esordio a San Siro contro il Milan. Ferrara, dopo un passato da giocatore diviso tra Napoli e Juventus, da Maradona, Giordano e Careca a Baggio, Del Piero e Zidane, intraprende la carriera di allenatore nel 2005, facendo parte dello staff di Marcello Lippi nella Nazionale che vinse il Mondiale in Germania. Nel 2009 prende il posto di Ranieri sulla panchina della Juventus per le ultime due giornate del campionato 2008/2009. La stagione successiva non è positiva e dopo numerosi alti e bassi viene esonerato. Pochi mesi dopo si accomoda sulla panchina della Nazionale Under 21, ottenendo il primo posto nel girone di qualificazione per l’Europeo del 2013. Da giugno è allenatore della Sampdoria.
FILOSOFIE A CONFRONTO – Vediamo come gioca Ferrara. Il tecnico blucerchiato, così come il boemo, opta per il 4-3-3 fatto di inserimenti e geometrie. In difesa a protezione di Romero, troviamo Berardi, giovane di grande talento, capitan Gastaldello, Costa e Rossini. I tre di centrocampo sono un misto di qualità e quantità, con Maresca che detta i tempi alla squadra e Poli e Obiang che rompono il gioco avversario e fanno ripartire la compagine genovese. In attacco Estigarribia e Eder si muovono su tutto il versante d’attacco con Maxi Lopez punta centrale. Domani contro la Roma l’attaccante argentino è squalificato e non ci sarà, così come gli infortunati Poli e Obiang.