Dopo il match di andata, altro scontro tra Maran e Zeman. Le frizioni, tra i due tecnici sono vecchie di 7 anni ormai, e tutto è legato sempre a quella strana staffetta i tempi del Brescia, con il Maestro che subentra ma non verrà confermato, mentre Maran si accordava col Bari: una preferenza anche sottolineata da parte del presidente delle rondinelle Corioni verso Zeman, che Maran ha sempre mantenuto in secondo piano con grande professionalità, ma a domanda diretta, dopo la fine del campionato, si è scrollato di dosso. “Andate a vedere come ha chiuso il campionato il Brescia con lui“, disse tempo fa, ed in effetti il Brescia era arrivato 10°, ben lontano dall’obiettivo play-off. Da allora i due non si sono più parlati, ma incontrasi sì: una prima volta al Via del Mare, nel 2006, quando il Bari di Maran ebbe la meglio sul Lecce per 3-1 con gli adesso famosissimi Gervasoni e Bellavista in campo; la scorsa stagione, una vittoria per parte, all’Adriatico successo del Pescara per 3-1, mentre a Varese Maran riuscì a rimontare lo svantaggio iniziale grazie alla doppietta di Granoche ed imporre la terza sconfitta consecutiva ai biancoazzurri di Zeman, poi promossi in serie A.
I due tecnici non amano coprirsi, e sono desiderosi di imporre il proprio gioco e ritmo, disposti a concedere anche qualcosa all’undici avversario. Lo schema tattico comune, il 4-3-3, è visto da entrambi i tecnici come schieramento di gioco costantemente proiettato in avanti, un calcio giocato a ritmi esasperanti sia per i propri interpreti che per gli avversari, molti goal subiti, ma tantissimi altri realizzati: la filosofia zemaniana, la filosofia maraniana. Già, perché nonostante non abbia ancora digerito il passato, anche Maran è un amante del calcio coraggioso, come usa definirsi lui stesso, uno che non ha nelle proprie corde il catenaccio all’italiana. Lo abbiamo visto nel match di andata di quest’anno: un Catania arrembante, per nulla intimorito di giocare contro 60mila persone, in un Olimpico addobbato a festa per il ritorno a casa di Mister Zeman. Una festa che Maran ha rovinato parecchio, conciando lui, per le feste, i giallorossi.