ALLENATORI A CONFRONTO – Zeman vs Donadoni: l’allievo di Sacchi per continuare...

ALLENATORI A CONFRONTO – Zeman vs Donadoni: l’allievo di Sacchi per continuare il progetto gialloblù

SHARE

Roberto Donadoni, grande ex giocatore del Milan di Sacchi degli anni ’80 e ’90, ha iniziato la carriera di allenatore dirigendo il Lecco, che nella stagione 2001-2002 guidò al 9º posto in Serie C1. L’anno seguente passò al Livorno, con cui fu 10º in Serie B. Nell’annata 2003-2004 guidò il Genoa, sempre nella serie cadetta, ma dopo tre sconfitte in tre partite fu esonerato. Nel gennaio 2005 è richiamato da Spinelli a Livorno per sostituire l’esonerato Franco Colomba. Alla sua prima esperienza da tecnico in Serie A, conquista il 9º posto in classifica con Cristiano Lucarelli capocannoniere del torneo. Confermato alla guida dei toscani anche per la stagione 2005-2006, si dimette nel febbraio 2006 nonostante la sua squadra si trovasse al 5º posto. Il 13 luglio 2006 Donadoni viene scelto come nuovo ct della Nazionale italiana. Esordisce sulla panchina degli Azzurriil 16 agosto contro la Croazia, in un’amichevole in cui rimedia una sconfitta (0-2), proprio come i tre ct vincitori di un Mondiale con l’Italia: Vittorio Pozzo, Enzo Bearzot e Marcello Lippi. Il 17 novembre 2007 vincendo per 2-1 contro la Scozia, la Nazionale compie un’impresa che prima non le era mai riuscita: si qualifica per il campionato d’Europa 2008 con un turno di anticipo. All’esordio al campionato d’Europa 2008 l’Italia subisce una pesante sconfitta per 3-0 contro l’Olanda, poi ci sarà il pareggio contro la Romania (1-1) e la vittoria per 2-0 contro la Francia, che qualifica l’Italia al turno successivo. I quarti di finale contro la Spagna terminano (0-0) dopo i tempi supplementari, ma gli iberici eliminano l’Italia ai calci di rigore. Il 26 giugno 2008 viene sollevato dall’incarico. Il 10 marzo 2009 viene ingaggiato come allenatore del Napoli in sostituzione di Edy Reja. Sotto la sua guida il Napoli chiude la stagione al 12º posto. Nel torneo 2009-2010 raccoglie 7 punti nelle prime 7 partite e il 6 ottobre 2009 viene esonerato. Il 15 novembre 2010 subentra a Pierpaolo Bisoli alla guida del Cagliari. Inizialmente confermato per la stagione 2011-2012, viene invece esonerato il 12 agostoper disaccordi con il presidente del club Cellino. Dal 9 gennaio 2012 è l’allenatore del Parma. Ci sono solo 2 precedenti tra Donadoni e Zeman, il bilancio è in perfetta parità con un successo casalingo per parte. I due non si incrociano dal 24 aprile 2005, Livorno-Lecce 1-0 in serie A. Mentre per Donadoni è la settima sfida ufficiale contro la Roma, contro la quale non ha ancora mai vinto: il bilancio vede 1 pareggio e 5 sconfitte. Zdenek Zeman ed il Parma si sono affrontati 23 volte in match ufficiali. Il bilancio vede 7 vittorie del boemo, 5 pareggi ed 11 successi emiliani. La sfida torna dopo oltre 7 anni: l’ultima volta che Zeman affrontò il Parma, club che ha allenato per un breve periodo nella stagione 1987/88 in Serie B, era il 29 maggio 2005 in Lecce-Parma 3-3.

FILOSOFIE A CONFRONTO – Il tecnico di Cisano Bergamasco, propone il 3-5-2 dei tempi di Livorno e Napoli. Ai suoi giocatori è richiesto di essere propositivi. In fase difensiva il centravanti, quindi Amauri, ha il compito di orientare la manovra avversaria verso la zona prestabilita ed eventualmente di andare a schermare il metodista avversario in certe situazioni tattiche. Il mediano, Parolo e Galloppa (assente contro la Roma), deve evitare di schiacciarsi a ridosso del reparto arretrato per non perdere un uomo fondamentale in caso di recupero di palla ed innesco della ripartenza. Grande dinamismo debbono avere invece gli interni di centrocampo Rosi a destra e Biabiany a sinistra, chiamati sia ad aprire che a stringere a seconda del contesto. Sotto la linea della palla è indispensabile non farsi trovare mai in meno di cinque giocatori. L’idea principale di Donadoni è quella di andare ad aggredire gli spazi e velocizzare l’azione, anziché ricorrere a lunghe trame di gioco che favoriscono il piazzamento avversario. La fase difensiva, quindi, non comprende solo i tre difensori Paletta, Zaccardo, Lucarelli, ma deve essere intesa come un sistema matematico, nulla è lasciato al caso ed ogni movimento ed atteggiamento del singolo ha una logica conosciuta dai propri compagni. La fase di possesso, invece, lascia sempre spazio alla fantasia individuale di Ninis e Valdes in modo da risultare imprevedibile per gli avversari.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.