“Io credo nei sogni, senza sogni non si va da nessuna parte. Avere un obiettivo e mettere molta applicazione come abbiamo fatto noi da’ soddisfazione. Sai di aver ottenuto quello per cui hai lavorato“. Lo ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli, a margine della consegna delle panchine d’oro o d’argento. Il neo tecnico romanista ha espresso giudizi lusinghieri sul gruppo. “E’ un gruppo di lavoro stupendo, che si predispone al lavoro di gruppo in maniera eccellente. Non ho dovuto fare alcuna puntualizzazione, ho messo delle regole, rigide, non molte, ma non ho avuto nessun problema a farle rispettare” ha raccontato Andreazzoli. “Se c’e’ stato un problema tra Osvaldo e Totti è stato risolto sia globalmente che individualmente. Non c’e’ niente di vero rispetto a quello che emerge. Purtroppo, l’abitudine è di raccogliere una notizia, probabilmente falsa, e tutto l’ambiente la fa come fosse vera.Se ho visto Zeman? L’ho applaudito tra il pubblico ma non abbiamo avuto modo di incrociarci” ha detto il tecnico romanista che ha parlato di De Rossi. “Con la Juventus e’ stato bravo, ha giocato bene. Ha dato il massimo di quello che puo’ dare in questo momento. Ha ampi margini di miglioramento, il dualismo con Tachtsidis puo’ darsi che l’abbia disturbato, ma adesso lui deve stare tranquillo e tornare quello che era. Daniele deve mettersi dietro le spalle il passato e impegnarsi per far vedere al pubblico cio’ di cui e’ capace. Lui e’ stato tra i pochi centrocampisti al mondo che potevano dirsi ‘migliori’: ci ritornera’ sicuramente. Non ci sara’ nessuna difficolta’ perche’ lui torni ad essere al top“.
“La vittoria con la Juventus non è stata una resurrezione, deve semplicemente essere un punto di partenza, una base da cui costruire qualcosa. I ragazzi si sono espressi bene, hanno seguito i nostri propositi. A fine gara siamo stati contenti della loro risposta. Adesso dobbiamo pensare all’Atalanta sfruttando l’onda positiva. Totti? Di lui vedo solo cose belle, lo invito spesso a mettersi piu’ in mostra perche’ lui, per carattere, preferisce stare un passo indietro, mentre dovrebbe stare tre passi avanti. E lo stare indietro in questo ambiente non è sempre visto favorevolmente. E’ un esempio per la Roma, anche quando tiene un profilo da dietro le quinte.”