Oggi è un compleanno speciale: infatti il Guerin Sportivo, noto rotocalco sportivo, oggi compie ben 100 anni!
Pubblichiamo qui di seguito l’editoriale del direttore:
Tutto cominciò grazie a sei ragazzi di Torino. Studenti, scrittori, giovani intellettuali di una città cha da capitale politica del Paese si andava trasformando in laboratorio culturale del Novecento italiano, culla dell’automobile e del pensiero liberale, simboleggiato in seguito da Piero Gobetti.
Nacque per spirito di scommessa quel primo numero del Guerin Sportivo, uscito nelle edicole del Regno d’Italia il 4 gennaio 1912, mutuato dal francese Echo des Sports, finito solo pochi mesi prima nelle mani di Giulio Corradino Corradini, il nostro papà. Costava 5 centesimi di lira. L’euro neppure se lo immaginavano, Giovanni Giolitti e gli altri ministri. Ma lo spirito polemico, nel senso più alto e nobile del termine, lo caratterizzò subito, fin dalle colonne iniziali. Si leggeva in quella prima pagina: «Guerin Sportivo non è un deputato socialista, seguirà il suo programma». Sfrontato, irriverente, libero come sarebbe rimasto lungo l’intero secolo di vita. La sua missione divenne ben presto quella di dire e scrivere ciò che gli altri fogli sportivi omettevano. Non a caso, sotto forma di pseudonimo, molti giornalisti famosi hanno scritto su queste pagine ciò che gli era negato altrove.
Un’essenza, un esprit, per dirla con i francesi, sopravvissuta a due guerre mondiali, a una cinquantina di governi e a nove Papi, uno dei quali, Paolo VI, ne fu assiduo lettore e per il quale coniò persino un celebre motto: “Il Guerin Sportivo è come Giovenale, che castigat ridendo mores (scherzando fustiga i costumi)”. Questo lungo preambolo per dire che il 2012 non sarà soltanto un grandissimo anno di sport, arricchito da Olimpiadi ed Europei, nonché da moltissimi eventi sportivi ai quali è dedicata questa guida speciale. Ma sarà anche contrassegnato da una ricorrenza storica e straordinaria per l’editoria italiana: il Guerin Sportivo compie infatti 100 anni di vita il 4 gennaio, unico periodico sportivo del Paese ad avere varcato la soglia del secolo. Un traguardo storico, a suo modo davvero eccezionale.
È anche il più antico rotocalco sportivo al mondo da quando, anno 2004, l’inglese Punch ha chiuso i battenti. È stato il palcoscenico di Carlin Bergoglio e di Gianni Brera, qui hanno scritto nel dopoguerra Camilla Cederna, Dario Fo, Stefano Benni, Giancarlo Fusco e Luciano Bianciardi, che curò addirittura una rubrica fissa coi lettori sino agli ultimi giorni della sua vita, esattamente quarant’anni fa. Un giornale che in tempi più recenti ha toccato i picchi di vendita con le direzioni di Italo Cucci e Marino Bartoletti e che ha continuato a ospitare il meglio del pensiero e della cultura sportiva, oggi rappresentata dalle rubriche di Gianni Mura, Roberto Beccantini e Adalberto Bortolotti. Ma se c’è un dato, una ragione sociale, che differenzia il Guerin Sportivo da ogni altra pubblicazione, è il suo rapporto con i lettori.
Non due parti distinte e separate, ma una comunione continua, totale, inaugurata già in quel primo numero del 1912. La sezione si chiamava “Senta Guerino”, dove esporre idee e critiche, in un’epoca in cui i giornali venivano ancora ideati da pochi eruditi nei caffè letterari. Il Guerino, oltre ai grandi giornalisti che lo hanno scritto e confezionato in questo secolo, a partire dal genio romagnolo del Conte Alberto Rognoni negli anni Sessanta, è stato tenuto su dalla passione sfrenata dei suoi fedelissimi lettori.
Si chiama Guerin Sportivo perché si ispira, nella visione voluta dai fondatori, al Guerin Meschino, eroe carolingio, roba di Cavalieri medievali. Ma qui, declinato nello sport, il guerriero si arma dello staffile, della penna con cui punge e trafigge i potenti nel nome della giustizia. E da quello spirito è mosso ancora oggi. Cento anni di Guerin Sportivo sono da festeggiare. Se si aggiunge il bellissimo anno di sport in arrivo, la gioia raddoppia.
Matteo Marani
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