Alla vigilia della super sfida della 18 giornata del campionato di Serie A che vedrà affrontarsi all’Olimpico la Roma e il Milan, Dario Bonetti, ex giocatore dei rossoneri, intervistato da Milannews.it, ha parlato della partita di questa sera, dello stato di salute della squadra di Allegri e anche del proprio passato in maglia rossonera.
Dario Bonetti, che partita si aspetta di vedere fra Roma e Milan?
“Mi aspetto di vedere una bella partita, fra due squadre che giocano a calcio. Il Milan sta crescendo di giornata in giornata anche se, al di là di quello che la gente diceva, la squadra è sempre stata competitiva”.
Quindi non è sorpreso dagli ultimi risultati?
“Macché! Semmai ero sorpreso all’inizio quando la squadra non ingranava”.
Eppure è innegabile che la partenza di molti campioni abbia impoverito la squadra
“Bisogna tenere conto del valore generale del campionato. Per me il Milan è una squadra competitiva, vale il Napoli. Magari non è al livello della Juve perché i bianconeri hanno uno spirito e una determinazione diversa”.
Da ex difensore come giudica il reparto arretrato?
“Intanto se i giocatori in rosa sono lì vuol dire che hanno qualità più di qualcun altro. Poi bisogna aver tempo per ambientarsi. Non è facile passare da una squadra di medio livello a una big, la tensione è diversa. E poi bisogna mettersi il cuore in pace con Nesta e Thiago Silva e non so se in futuro troveremo mai giocatori del genere, e parlo anche per le altre squadre”.
Chi è favorito fra Roma e Milan?
“Chi giocherà al 100% avrà più chances. Sono certo che sarà una grande partita ma se devo indicare una favorita la Roma col fattore campo è in leggero vantaggio”.
El Shaarawy-Lamela chi è meglio?
“Sono due giocatori di grande qualità, esplosi grazie al loro talento, al lavoro di squadra e alla fiducia dell’allenatore. Roma e Milan stanno puntando sui loro giovani e con professionalità e abilità questi ragazzi li stanno ripagando e ora sono giocatori importantissimi. Su El Shaarawy dico che se continua così diventerà fondamentale non solo per il Milan ma anche per la Nazionale”.
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“Per me fu un’annata un po’ sfortunata, iniziata con infortuni in fase di preparazione al campionato, anche se alla fine ho giocato quasi sempre. Purtroppo due distorsioni alla caviglia mi hanno condizionato e ho giocato sotto i miei standard. Mi dispiace aver poi lasciato il Milan a fine stagione, fu una scelta mia e commisi un errore. Speravo di tornare alla Roma, dove avevo giocato nei primi anni ’80, poi andai al Verona, che all’epoca era una squadra d’alta classifica, che faceva le coppe europee. Certo, ho perso la possibilità di far parte di un gruppo vincente e lo stesso Sacchi nell’estate 1987 al Mundialito mi disse che contava su di me. Peccato”.