L’incontro si è svolto poche ore fa nella sala Giulio Cesare in Campidoglio, tra il sindaco Ignazio Marino e i centrocampisti di Roma e Lazio, Bradley e Ederson. Era presente anche l’assessore al Benessere, Sport e Qualità della vita, Luca Pancalli, quando i due giocatori hanno consegnato le maglie dei loro rispettivi club al sindaco della Capitale, rigorosamente personalizzate nella stampa, con il cognome ‘Marino’ e il numero ‘1’. Poi, sindaco e calciatori hanno simbolicamente alzato tre magliette con scritto “Il razzismo non gioca a Roma “. Bradley interviene, sottolineando: “Il derby è una partita molto speciale per questa città, per noi giocatori e per i tifosi e per tutte le persone di Roma, che è una delle più belle del mondo. Domenica tutti ci guarderanno e vogliamo dimostrare che Roma non è una città razzista. Ci auguriamo che tutte le persone di Roma possano godersi di questo spettacolo insieme”. Anche il centrocampista biancoceleste dice la sua, a sostegno della stessa causa: “Viviamo nella città più bella del mondo, la più visitata e vogliamo far partire da Roma questo esempio contro il razzismo. Tutto il mondo ci guarderà, sarà una partita vista e molto sentita. E noi siamo felici di fare parte di questo spettacolo. Ci auguriamo ci sia molto rispetto tra i giocatori e le tifoserie perché il calcio deve essere uno spettacolo per tutti”. Questi gli appelli lanciati in vista del derby di domenica, con la speranza che il fair-play regni sulla sfida e contro ogni forma di razzismo. Il sindaco Marino sembra positivo sulla questione ma soprattutto fiducioso nella sua buona riuscita.