Il centrocampista americano della Roma Micheal Bradley, arrivato in estate dal Chievo e diventato in poco tempo un giocatore chiave per il tecnico boemo Zeman, intervistato dal portale statunitense Foxsports.com ha parlato dei primi mesi della sua avventura con la maglia giallorossa, ma anche delle sue esperienze passate in Germania con la maglia del Borussia Mönchengladbach e al Chievo dove si è consacrato.
“Quando si guarda alle migliori squadre italiane, – ha dichiarato Bradley – sia che si tratti della Nazionale o sulle migliori squadre di club, c’è sempre un apprezzamento per i giocatori in ogni loro ruolo, ma soprattutto per quelli del centrocampo che sono in grado di sacrificare se stessi. Da quando sono in Europa e ho viaggiato un po’, ho sempre avuto modo di pensare che le mie abilità si sarebbero adattate bene in Italia. Ci sono state una o due esperienze lungo la mia strada che non hanno funzionato, poi due estati fa, quando le cose a Gladbach erano terminate e c’era la possibilità di andare al Chievo, ho ritenuto che sarebbe stata una cosa molto buona per la mia carriera”.
“Mi piace giocare qui – ha aggiunto l’americano – gli italiani amano il loro calcio, sono veramente appassionati. Si tratta di una parte molto importante della loro vita e di ciò che sono. Penso che sia la stessa cosa per me. Avere la fortuna di giocare in un Paese, di giocare un club, di essere circondato da persone che pensano nel mio stesso modo, questo è qualcosa di speciale. Ricordo quando mi svegliavo al mattino e con mio padre guardavamo la partita del campionato italiano. Quello era aprire gli occhi, da ragazzino degli Stati Uniti e vedere com’era il calcio qui: c’erano grandi centrocampisti. Mi piaceva vedere questi ragazzi e se potevo imparare e qualcosa per il mio gioco. Ogni giorno sento come sto migliorando e diventando un giocatore più completo. Questa è una battaglia senza fine, questa deve essere la vostra mentalità. Sono sicuramente migliorato nei passaggi e nella visione di gioco”.