Dopo lo scoppio del caso Salernitana-Bari(23 maggio 2009), il deferimento di Conte per le frasi sulla giustizia sportiva pronunciate nella conferenza stampa successiva alla sua squalifica e le affermazioni di Agnelli su Calciopoli, le indiscrezioni relative all’attività della procura di Bari profilano nuovi scenari. A riportare ulteriori elementi sull’inchiesta pugliese sul calcioscommesse è l’edizione di ieri de Il Corriere della Sera. Salernitana e Treviso sono le partite nel mirino degli inquirenti che stanno concentrando le indagini su queste presunte combine. Ma altri incontri sarebbero al centro degli interessi investigativi. Quanto raccolto attorno alla partita con il Piacenza verrà affrontata in questo mese che sarà scandita da interrogatori in procura.
CALCIOSCOMMESSE – Guberti gettò il cellulare in piscina e quel bacio alla scatola…
Come ribadito, non vi è alcuna specifica notizia sull’ex allenatore Antonio Conte che verrà risentito a Bari dopo l’interrogatorio estivo, se non che gli investigatori continuano a indagare e ad analizzare i contatti telefonici tra Conte e i suoi ex giocatori.
Uno dei risvolti inquietanti, riportati dal Il Corriere della Sera, investe proprio quella partita con la Salernitana. I carabinieri del nucleo operativo di Bari quando, indagando, oltre ai soliti calciatori disponibili a vendere partite e ai dirigenti disposti a comprarle (ce n’è uno della Salernitana indagato) si sarebbero trovati ad approfondire i comportamenti di un collega di Salerno che avrebbe avuto un ruolo attivo nei preparativi alla combine.
Il carabiniere in questione, secondo quanto trapela, è a sua volta indagato perché avrebbe partecipato alla consegna dei soldi, che poi i giocatori del Bari si sono spartiti. Andrea Masiello, il terzino ed ex capitano che ha patteggiato una condanna a un anno e dieci mesi, ha fatto già i nomi di quanti avrebbero partecipato che avrebbe visto coinvolto anche Andrea Ranocchia, il quale ha respinto alcuna accusa con dichiarazioni che la dicono lunga sulle sue intenzioni. “Sono tranquillo perché rispetto a due mesi fa niente è cambiato. È stato fatto tutto ad hoc: questa storia è stata tirata fuori proprio ora che sto giocando bene e che sono tornato in nazionale”, ha detto.
Per la gara con il Treviso del 2008, nei verbali sarebbe emerso che Gillet, Gazzi e Stellini si erano opposti a ogni tentativo di combine, mentre altri (Rajcic, Santoruvo, Esposito e Ganci) sarebbero stati favorevoli. Per la Salernitana, però, come hanno scritto ieri diversi quotidiani tra cui Repubblica eIl Fatto, le dinamiche erano assai diversi. Masiello attribuisce nei verbali – stando al Corriere – un ruolo di primo piano a Stellini (allora giocatore) che avrebbe riferito della proposta. Per una partita a cui Stellini non prese parte.
In ritiro, però, le telefonate con il contatto alla Salernitana, Massimo Ganci, continuano. E così – secondo il racconto di Masiello ai magistrati e ai carabinieri di Bari – Stefano Guberti, nel tentativo, maldestro, di cancellare le prove avrebbe distrutto il telefonino lanciandolo in piscina. Ovviamente, un gesto simile non altera né può cancellare i tabulati telefonici hanno tracciato il traffico telefonico dell’epoca e dovranno essere incrociati con quello messo a verbale da Masiello.
Repubblica riferisce poi di un rituale di stampo mafioso riferito al Bari 2009-2010, si specifica: il bacio della scatola. Anche i soldi della combine di Salernitana-Bari (incontro però relativo alla stagione 2008-2009) sarebbero stati raccolti in una di quelle in cui si mettono le scarpe e, come in una sceneggiatura, sarebbe passata tra i giocatori coinvolti che l’avrebbro baciata. Immagine che evoca una certa cinematografia e riti di stampa criminale che sarebbero stati riferiti in un intervallo dell’interrogatorio da un calciatore, uno dei pentiti che non avrebbe messo questa storia a verbale.
Un particolare quello della scatola di cui riferisce – con diversi particolari – anche La Gazzetta dello Sport. Un indagato avrebbe parlato di ua scatola utilizzata: “come un salvadanaio dove raccogliere i soldi per le scommesse. E di un rito propiziatorio: il bacio della scatola per facilitare la vincita una volta deciso su quali partite puntare. Un rito che dimostrerebbe come si considerasse normale effettuare scommesse.“