Capello: “DiBenedetto non lo conosco, Baldini lavorerà con me”

Capello: “DiBenedetto non lo conosco, Baldini lavorerà con me”

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Fabio Capello è stato premiato a Turi per ritirare il premio “Nazionale per lo Sport Oronzo Pugliese”

Sulla Nazionale: “Mi ha impressionato per capacita’ di possesso palla. E’ una squadra piu’ tecnica che muscolare, con buon dinamismo. Il codice etico introdotto da Prandelli, inoltre, e’ molto importante ed educativo, e non solo per i calciatori”.

Sulla lotta-scudetto: “E’ ancora tutto aperto, basta un passo falso per recuperare il terreno perduto. Fossi il Milan starei attento soprattutto al Napoli, che si sta dimostrando una realta’ con un trio d’attacco ricco di inventiva e capacita’ tecnica. Quanto all’Inter, sara’ importante il doppio turno di Champions. Io credo che superera’ i quarti ma e’ chiaro che questo pesera’ sulla lotta per lo scudetto perche’ la Champions porta via molto sul piano delle energie psico-fisiche. Vince sempre chi ha una rabbia e una convinzione in piu’ – dice Capello a proposito del derby – Solo cosi’ si puo’ dare il 100% e non sempre vince il piu’ forte”. Il Milan ritrovera’ da domenica Ibra, “un giocatore fondamentale – sottolinea – anche se la squadra di Allegri ha dimostrato di poter giocare e vincere anche con un altro assetto. Incompatibilita’ tra Ibra e Pato? No, i due possono coesistere”.

Su Cassano: “Cassano e’ il piu’ grande talento italiano, fa la differenza ma continua a commettere errori bambineschi – chiosa Capello – I giocatori lo sanno bene che con gesti come togliersi la maglia danneggiano la societa’, ma il Milan e’ la famiglia giusta per lui e spero che gli errori diminuiscano”.

Su Roma-Juventus: “Ottimo primo tempo per i giallorossi ma nel secondo la difesa ha ballato un po’. Ho grande fiducia in Andrea Agnelli. E’ una persona capace, ha capito che quest’anno c’e’ stato qualche errore e se indovinano 2-3 acquisti saranno competitivi, anche se non come ai miei tempi. Del Neri? Ha dimostrato di essere un buon allenatore nella Sampdoria, quest’anno non ha potuto esprimersi al meglio soprattutto per via degli infortuni”.

Su DiBenedetto e il futuro di Baldini: “DiBenedetto non lo conosco e di Baldini posso dire che per ora lavora con me. La famiglia Sensi ha dato molto a questa societa’ e al calcio, Franco Sensi era uno che sapeva dove doveva arrivare, ho un bellissimo ricordo di lui”, dice quasi divertito dal vedere Montella, attaccante al suo servizio durante i trascorsi giallorossi, nelle vesti di allenatore. “Mi sono messo a ridere quando ho sentito che richiamava uno dei suoi tre attaccanti perche’ tornasse a dare una mano dietro, finalmente l’ha capito: quando richiamavo uno tra lui, Totti e Batistuta, non lo capiva tanto facilmente”.

Sul calcio italiano: “Finalmente gli arbitri fischiano di meno, si gioca di piu’ e ci sono meno interruzioni, stiamo tornando a buoni livelli – la sua analisi – La cosa triste sono gli ultras, a cui bisognerebbe far capire che devono pensare a essere sportivi e non a delinquere, e gli stadi. Sono brutti, obsoleti e vuoti. Spero che diventino di proprieta’, come in Inghilterra. Sarebbe una bellissima cosa, che offre tantissimi vantaggio”. A concludere una battuta su quelle 100 parole in inglese che gli hanno scatenato contro l’ira dei tabloid. “Quando ho parlato prima della partita del Ghana in conferenza stampa ho detto che mi bastano 100 parole tecniche per farmi capire dai miei giocatori – conclude Capello – Ma i giornalisti fanno il loro mestiere e hanno tagliato la parola ‘tecniche'”.

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