Il compito di un preparatore nelle ultime settimane di campionato è particolarmente difficile. Il lavoro atletico svolto in pre-campionato e durante la stagione lascia spazio alle motivazioni; chi sta meglio mentalmente affronta meglio le partite, chi ha motivazioni più forti quasi sempre vince. La difficoltà aumenta se si pensa che in quest’ultima settimana a Roma si è parlato di tutto tranne che di calcio giocato; una squadra già fuori dalle competizioni europee, con un tecnico che già ha comunicato il proprio addio ai suoi giocatori tre giorni prima dell’ultima di campionato. Eppure, con questre premesse non proprio positive, la Roma riesce a finire il campionato con una vittoria che mancava dall’11 aprile, contro il Cesena fanalino di coda. Diventa difficile anche l’analisi di una partita tra due squadre che hanno poco da chiedere a questi ultimi 90 minuti, che attendono solo il triplice fischio finale di una stagione difficile. Ne esce comunque fuori un match gradevole giocato a buoni ritmi, con 5 goal segnati, pochissimi falli commessi e molti spunti offensivi.
Aspetti positivi. La condizione del Capitano che anche nell’ultima partita è invidiabile. Nel giorno in cui rimane l’ultima bandiera del calcio italiano illumina il gioco, distribuisce palloni, ha una percentuale di passaggi riusciti pari al 73.33%; ha 35 anni e ne dimostra molti di meno, la speranza è di vederlo in questa forma ancora per molto tempo. Bojan conferma la crescita delle ultime giornate, segna un gol, fa molto movimento e arriva al tiro 3 volte. Anche Lamela chiude bene il suo primo campionato italiano, un goal e un assist, l’86% di passaggi realizzati che evidenziano una ritrovata lucidità in fase di costruzione di gioco. In fine merita di essere menzionato Cassetti, che chiude con 45 minuti ottimi la sua esperienza in giallorosso. Entrato da centrale al posto di Kjaer non sbaglia un anticipo, vince il 66.67% dei contrasti effettuati, è sempre vigile; peccato abbia giocato così poco nella sua ultima stagione nella Capitale, un calciatore con queste doti fisiche e questa esperienza avrebbe sicuramente fatto comodo al reparto difensivo del tecnico asturiano.
Aspetti negativi. La difesa come sempre è lenta e in affanno, soprattutto nei minuti iniziali del primo tempo sembra soffrire le incursioni e la tecnica di Santana. Kjaer fa un passo indietro rispetto alle ultime apparizioni, è lento, vince un solo contrasto, lascia spesso Heinze in balia degli avversari. Capitolo terzini: ancora una volta una prestezione negativa dei due esterni bassi. Rosi è molto propositivo, ma fatica nella fase difensiva ed arriva “appannato” al cross, gli manca sempre la lucidità per prendere la decisione giusta al momento dell’ultimo passaggio. Josè Angel è ancora una volta il peggiore in campo sotto ogni aspetto; corre in modo disordinato, non è utile in fase offensiva nè nei ripiegamenti difensivi, ma per lui il problema più che di condizione fisica sembra essere psicologico.
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