Gianni Dragoni, importante giornalista de “Il Sole 24 Ore” ha parlato in esclusiva al portale ilsussidiario.net delle difficoltà nella trattativa tra Unicredit e la cordata americana per la chiusura della cessione dell’As Roma:
“Credo che il ritardo costante del closing sia dovuto alle difficili condizioni economico-finanziarie in cui si trova la Roma – esordisce Dragoni – e a mio avviso anche a causa del fatto che questi compratori americani non siano così desiderosi di entrare in questa grande operazione di mercato. Credo che gli americani facciano parte di un pacchetto complessivo confezionato sotto la regia di Unicredit. Da un punto di vista formale, Unicredit possiede il 49% di ItalPetroli, che controlla la Roma. Unicredit è la grande creditrice di ItalPetroli, con la quale un anno fa ha stipulato un accordo per ripianare il debito. In questo accordo si prevedeva anche la procedura di vendita della Roma. Unicredit rientra adesso come azionista (al 40%) della società che compra ed essendo comunque in contemporanea il creditore di chi vende, è evidente che Unicredit sia il vero padrone della situazione. Gli avvocati dei compratori hanno continuato a guardare nel dettaglio i conti della Roma e hanno scoperto che il debito era più ampio di quello di cui si parlava all’inizio. Ecco perché al momento urge che le parti si siedano a un tavolo e trovino un nuovo accordo su come gestire questo debito che non era previsto in partenza. A questo punto è legato anche il fatto che la ricapitalizzazione che era prevista all’inizio risulti essere assolutamente insufficiente. Il 29 luglio dovrebbe quindi essere la data della svolta per la Roma: “È il vero crocevia – ci dice Dragoni -: la Roma è una società che ha bisogno di una ricapitalizzazione urgente, altrimenti verrebbe compromessa la sua continuità aziendale, la sua possibilità di pagare gli stipendi e la possibilità di iscriversi al campionato”. Per Dragoni Unicredit resterà la vera proprietaria della Roma: “Anche la presenza di Di Benedetto in conferenza stampa a metà luglio mi è sembrata molto ‘finta’, come se la sua presenza servisse solo a tranquillizzare gli animi”.