Odoacre Chierico, ex giocatore di Roma e Udinese, ha rilasciato una intervista a insideroma dove ha parlato della partita di questa sera.
Chierico, lei di Roma e Udinese se ne intende. Un ricordo della sua esperienza con i giallorossi?
“Fortunatamente ce ne sono tanti splendidi con la Roma. Ne menziono però uno non bello, quello della finale col Liverpool, perché lì la Roma avrebbe potuto vincere la Coppa dei Campioni nell’unica finale disputata. I miei 4 anni a Roma sono stati costellati da tante soddisfazioni personali e di gruppo, con la vittoria del campionato e della Coppa Italia” (1984, ndr).
Che ricordo ha invece dei tre anni vissuti ad Udine?
“All’epoca non era ancora quella società modello sviluppatasi recentemente. Il mio primo presidente fu Mazza, poi subentrò la famiglia Pozzo: imprenditori seri che amano il calcio. Fu un’esperienza positiva in una città meravigliosa”.
Da Roma ad Udine: ha sofferto il passaggio dalla grande metropoli alla provincia?
“No, perché ero giovane ed Udine era, e credo sia così anche oggi, una città a misura d’uomo. I friulani sono cordiali e riservati, un pò come me. Ho conosciuto tante persone fantastiche che ricordo con grande piacere”.
Un giudizio sui due tecnici Andreazzoli e Guidolin?
“Andreazzoli è arrivato ora, come tecnico non lo conosco, ha fatto poco. Conosco invece Guidolin, che ha sempre fatto grandissimi risultati: sa gestire i giocatori, ha fair play, ha sempre fatto bene ovunque sia andato”.
Che partita sarà Udinese-Roma?
“A entrambe le squadre mancano giocatori importanti. La Roma ora è consapevole della sua forza: prima con Zeman la squadra giocava un buon calcio, magari non per tutta la partita, poi però perdeva punti. I giocatori hanno ritrovato fiducia e, credo, abbiano fatto un patto, senza parlarsi, per poter risalire la china. Penso che stasera i giallorossi abbiano buone possibilità di vincere”.
225 gol in serie A. Non posso non chiederle una battuta su Francesco Totti.
“Non ci sono più aggettivi per poter definire questo grandissimo giocatore che è anche un grande uomo”.
Cosa è mancato secondo lei a Di Natale per fare un definitivo salto di qualità?
“Detto che è un grande giocatore, nell’Udinese è più sereno, è il primo attore e si sente a casa. In Nazionale, a volte, non dipende solo dal calciatore ma dalla situazione e dalla partita che affronti. Probabilmente non è riuscito ad esprimersi come si esprime ad Udine”.
Quale calciatore oggi ricorda Chierico come caratteristiche tecniche?
“Direi Cerci, anche se io nasco come mezza punta. E’ un giocatore che mi piace molto e, in questo momento, è uno degli esterni migliori del campionato”.