L’inizio di campionato della Roma è decisamente altalenante, ma tra le note positive vi è sicuramente Alessandro Florenzi, arrivato quest’estate dopo il prestito annuale di Crotone. Il centrocampista, prodotto del vivaio giallorosso e capitano della Primavera Campione d’Italia 2010-2011, è nato proprio nella Capitale l’11 marzo 1991. La sua carriera si è svolta tutta all’interno del centro tecnico Fulvio Bernardini, eccezion fatta per la scorsa stagione, e con la maglia giallorossa il duttile centrocampista ha esordito il 22 maggio del 2011, in Roma – Sampdoria terminata 3 a 1 per i padroni di casa. Il capitano della primavera subentrò al posto del Capitano storico, del simbolo: un cambio importante, dal quale si poteva già intuire che chi stava entrando in campo era un predestinato. Il suo fisico non proprio da corazziere, però, (173cm per 66kg di pesoforma) ha portato qualcuno a credere che il ragazzo avrebbe incontrato difficoltà a confrontarsi con il calcio dei grandi. Questi dubbi sono stati immediatamente fugati dai fatti: Alessandro, infatti, all’esordio in serie B con la maglia del Crotone si è subito imposto e dimostrato decisivo, grazie alla realizzazione del momentaneo vantaggio della sua squadra. Da lì in poi è stato un titolare fisso della formazione calabrese, complice anche la sua duttilità tattica, che gli permette di giocare da terzino oltre ad occupare tutte le posizioni del centrocampo, da esterno a mediano davanti la difesa. In Serie B gioca 35 partite, andando in goal 11 volte: il ragazzo segna in ogni modo, di testa, di piede e su punizione. Alla fine della stagione risulta essere il miglior giovane del campionato Cadetto, precedendo Verratti ed al suo attuale compagno di squadra Tachtsidis. Il 6 luglio 2012 è stato riscattato da Sabatini per 1.25 milioni, ma il suo ingaggio rimane al minimo sindacale (30 000 euro), in attesa di un adeguamento che dovrebbe arrivare a breve.
Al ritorno nella Capitale decide di indossare la maglia numero 48, e si impone subito guadagnandosi un posto da titolare. 3 presenze nelle prime 3 giornate di campionato, di cui le ultime 2 da titolare; 198 minuti in campo, condìti da 2 reti, ambedue realizzate di testa, sfruttando la sua grande capacità di inserirsi (dote che aveva già mostrato egregiamente durante le amichevoli estive). Fondamentale in fase difensiva, fin’ora ha vinto il 54.2% dei contrasti che lo hanno visto impegnato, e, nonostante la non altissima statura, ha vinto il 40% dei contrasti aerei. Prezioso in fase offensiva, come dimostrano i suoi goal, e nella costruzione del gioco: l’80% dei suoi passaggi ha buon esito; se si considera solo la metà campo avversaria la percentuale si abbassa leggermente, arrivando al 70.3%.
Questi numeri gli stanno facendo guadagnare la stima della Curva Sud, di cui qualche anno fa faceva parte, e non solo. Bruno Conti ha recentemente dichiarato che Florenzi è il suo erede, mentre Zeman, che ne aveva subito visto le qualità, dichiarò durante il ritiro che avrebbe dovuto trovare degli spazi per il ragazzo, dato che “uno così è difficile da tenere fuori”.