Conferenza stampa, DiBenedetto: “I have a dream. Esporteremo il marchio Roma nel...

Conferenza stampa, DiBenedetto: “I have a dream. Esporteremo il marchio Roma nel mondo”

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Romagiallorossa.it segue in tempo reale la conferenza stampa di Thomas DiBenedetto. Seguila con noi in diretta

dagli inviati a Trigoria Chiara Ivone ed Enrico Chillè (trascrizione a cura di Antonio Ferraro)

CONFERENZA STAMPA DI THOMAS DIBENEDETTO

Le prime parole di Thomas DiBenedetto:

“Vorrei ringraziare Cappelli e Unicredit per aver lavorato in modo così stretto con noi e per aver nominato un nuovo organigramma con Fenucci e Luis Enrique. Ringrazio anche la squadra e la famiglia Sensi che mi ha preceduto. Sta per cominciare una nuova era, che cambierà il modo di fare calcio con un nuovo management, con un sogno, condiviso dai tifosi. Questo sogno richiederà tempo per realizzarsi, ma è un sogno sul quale lavoreremo costantemente dando il massimo. Il sogno è sviluppare una nuova cultura, vogliamo far rendere al massimo i giocatir. Grazie a voi per essere venuti qui, anche chi è venuto da molto lontano”

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Mr DiBenedetto, innanzitutto benvenuto a Roma. Lei si assume una grande responsabilità, è la prima volta che un gruppo straniero entra come azionista di maggiornaza di un club italiano. Quali sono i suoi obiettivi nell’immediato?

Comincia tutto dagli aspetti del business. Il nostro obiettivo primario è quello che avviene sul campo, nelle prossime settimane sapremo di più sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani calciatori e dobbiamo avere pazienza con quelli già presi. Sappiamo che possono fare errori, ma dobbiamo aspettarli. La priorità è creare un management di qualità.

Totti ha detto: “Non ho ancora sentito nessuno della nuova società. Spero che gli americani facciano una nuova società”. Alcuni tifosi sono scettici. Sarà un anno di rodaggio?

Speriamo di vincere il campionato. Totti è il migior giocatore della storia della Roma e forse di questo paese. Lui vuole vincere, tutti lo vogliamo, ma Roma wasn’t build in a day (non è stata costruita in un giorno n.d.r.). Faremo tutti il massimo per mettere in campo la squadra migliore.

Visto che il calcio europeo ha un grosso problema di crescita e non si può vivere solo di tagli di spese, quali sono le linee guida per arrivare a un calcio più ricco in Italia?

In Italia le squadre possono fare di più per i tifosi. Devono ottimizzare quello che amano i tifosi intorno allo stadio, questo ora non succede. I club devono trarre beneficio dalle nuove tecniologie, come i nuovi media.

Che significa quello che lei ha detto a Sabatini, cioè “fai calcio”, a prescindere dal budget?

Quello che avviene in Italia avviene in tutto il mondo. L’economia ha impatto su tutto. Il progetto della Roma è a lungo termine. Siamo in tempi di crisi finanziaria, quando le cose miglioreranno, potremo dispiegare appieno il nostro progetto. Per il budget, l’obiettivo è la flessibilità, mettere assieme diversi giocatori richiesti da Sabatini e dal mister. Le decisioni sui giocatori le prenderanno Sabatini, Baldini e Luis Enrique. Cercheremo di accontentarli.

Mr DiBenedetto, come pensa di affrontare il problema stadio Olimpico? E per quanto riguarda marketing e media?

“Ci incontreremo presto con i funzionari del Coni. Naturalmente l’esperienza che ho sviluppato negli Stati Uniti ci permette una grande esperienza negli stadi, sia come si sviluppano i progetti in questo senso. Per quanto riguarda le iniziative della società, ci incontreremo con il Coni e prenderemo le decisioni giuste. Uno dei settori fondamentale negli Stati Uniti è il marketing. Noi abbiamo diversi manager che hanno esperienza in questo. Anche nel marketing, nelle sponsorship, e noi ci rivolgeremo a loro per la crescita della Roma. Per quanto riguarda lo sviluppo dei media, abbiamo una società con sede a Boston, hanno lavorato per il Vaticano e per grandi istituzioni. Sono i primi in America”

Sabatini ha detto che sarà una rivoluzione culturale. In che modo la Roma di Thomas DiBenedetto potrà recitare un ruolo da grande nelle istituzioni calcistiche?

“La Roma deve essere la migliore squadra che possa esserci. Noi cercheremo di aumentare le risorse disponibili per avere i giocatori migliori. Sappiamo che ci sono altre squadre che hanno obiettivi seri e importanti. Noi cercheremo in ogni caso di fare le nostre valutazioni e faremo il massimo per la Roma”

Avete ereditato una situazione economica poco felice, questo può comportare delle difficoltà nei rinnovi dei contratti? Per esempio perdere una bandiera come De Rossi? Volevo inoltre sapere se è singolare avere una squadra campione d’Italia con il Presidente che è capo del governo.

“Conosco la situazione che riguarda il Milan. Avete un premier che ha anche una squadra di calcio. Lui ha i suoi modi per avere successo. De Rossi? Ammiriamo la sua capacità e noi vogliamo fermamente che rimanga alla Roma. Lui viene dalla Roma, tutti conoscono la sua capacità di allenarsi e tutti noi vogliamo che rimanga. Vogliamo il suo rinnovo e faremo di tutto che lui rinnovi. Il bilancio? Sono pubblici e trarrete le vostre conclusioni”

Lei ha mai pensato che la trattativa potesse saltare? E si è mai avvicinato alla Roma negli anni passati?

“Il nostro viaggio è iniziato un anno fa, in questo lungo periodo ci sono stati momenti che ho pensato che tutto questo non si potesse concretizzare. Io ho sempre creduto che qui c’erano le basi per delle opportunità da prendere al volo e trasferirli in maniera razionale. E’ sempre stato questo l’obiettivo del mio gruppo. Ci sono state delle difficoltà in questo percorso durato un anno, ma non ho mai mollato”

Lei si sarà reso conto di che impatto ha l’acquisto della Roma in una città. E’ importante che la società sia forte, che sia presente. In questa dilatazione dei tempi nella sua presenza e di quella di Baldini, lei si è reso conto di quanto è importante che la società debba essere presente?

“La piazza vuole la presenza della società a Trigoria. Io ho delegato i miei manager, faremo di tutto per portare Baldini il prima possibile. Spero che possa arrivare Baldini prima di ottobre. Per quanto riguarda la mia presenza, io apprezzo le attenzioni dei fan che vogliono sapere tutto di me e tutto quello che riguarda la squadra. Io credo che pochi altri posti abbiamo un’attenzione del genere e una passione così smisurata. Anche Boston è così, anche li ci sono tante radio, i talk show, anche li si discute tutto. Però vedrete che nei tempi e nei modi dovuti mi vedrete spesso, anche troppo”

Cosa l’ha spinta ad acquistare la Roma e se si trasferirà a Roma oppure demanderà tutto ai suoi dirigenti?

“Io mi trasferirò a Roma, è fondamentale. Quello che è successo nel passato è passato, però il mio ingresso nella Roma è perché io ho sempre amato questa città e perché io so quanto i tifosi amano la Roma. Questo è un marchio che ha un respiro mondiale, e l’opportunità che il mio gruppo vede è quello di portare queste istituzioni nel mondo, esportare il marchio Roma nel mondo. Si potranno generare dei ricavi in questo modo”

 

 

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