Queste le dichiarazioni del tecnico della Roma Luis Enrique, alla vigilia della partita contro la Juventus valida per i quarti di Coppa Italia.
Quali differenza in questo momento con la Juve?
“La differenza in classifica è chiara perchè loro sono stati molto regolari e noi no. All’inizio non abbiamo trovato questa regolarità ma credo che nella partita che hanno giocato qui hanno dimostrato di essere vincenti e hanno dimostrato di poter vincere qui all’Olimpico e noi dovremmo fare la stessa cosa a Torino. Credo sia uno stimolo incredibile sapere che non hanno perso ancora quest’anno. E’ molto stimolante questa partita”.
Gli attaccanti si sono sbloccati dopo l’infortunio di Osvaldo?
“Quando gli allenatori parlano di giocare come una squadra è perchè durante la stagione ci sono sempre problemi. Se manca uno come Osvaldo che facciamo? Iniziamo a pregare? L’importante per me è vedere che la squadra si comporta alla stesso modo e credo che se uno si allena bene ha opportunità di giocare, se tutti si allenano bene io devo scegliere 11 ragazzi, una squadra è importante più di 11 giocatori. A me piace tantissimo sentire che la squadra sta facendo di tutto per far bene dopo l’infortunio di Osvaldo, e Osvaldo pure è contento. Ora lo vedo lavorare con una voglia di mettersi al più presto a disposizione. Contro il Cesena mi ha fatto uno scherzo, ad un certo punto vicino alla panchina mi ha detto ‘Si sente la mia mancanza eh?‘”.
Ieri Prandelli ha aperto alla convocazione di Totti agli Europei.
“Io timore mai. Se qualsiasi allenatore mi dice che non posso andare in Nazionale… mamma mia! Magari Francesco vuole tornare in Nazionale, magari ci fossero due tre giocatori nostri in Nazionale. Se i giocatori vogliono andare in Nazionale io non ho timore. Un calciatore che vuole andare in Nazionale è un piacere per me. Se la merita? Si, ma non sono l’allenatore della Nazionale”.
Prima della gara con la Juve disse che la cosa che invidiava più alla Juve era l’intensità della corsa.
“Se lo sapessi lo avrei detto prima. Mi hanno detto di un calciatore della Juve, Chiellini, che non aveva visto una squadra che corre come noi, fantastico! Se pensavo che quella fosse la cosa più attrattiva della Juve, adesso penso sia la regolarità. Credo che per noi sia un ottimo momento per andare a Torino pieni di fiducia pensando che ce la possiamo fare”.
Lei finora ha parlato di diversità tra le due squadre. Qualcosa le accomuna? Giocano il miglior calcio in Italia?
“No. Il Milan gioca bene, la Juve, la Lazio, il Napoli e l’Udinese giocano bene. Le squadre che vincono di solito giocano bene. L’Inter gioca bene, ognuno gioca a modo suo ma per me giocano bene. In tanti giocano bene, a Roma facciamo quello che possiamo”.
Quanto è importante questa competizione per la Roma?
“Arriviamo benissimo alla partita. Non servono i risultati di prima per affrontare questa partita, ma se vinci la partita precedente in questo momento arriviamo con la giusta mentalità. Sarà difficilissima per noi ma è uno stimolo e andremo con la stessa convinzione di fare la nostra proposta. Giocare contro la Juve è sempre un piacere. Vedremo cosa succede”.
Un bilancio del girone d’andata?
“L’inizio è stato duro e difficile ma tutto si è girato per fortuna dopo qualche settimana. Ora inizio a vedere tante cose che mi piacciono. Ho visto già ad inizo stagione un cambio di mentalità e di atteggiamento che ho sempre chiesto. Forse i risultati non sono arrivati velocemente. Ma ora che il gioco più o meno c’è e arrivano i risultati, è un momento ottimo per noi. Ognuno, dopo 19 partite ha la classifica giusta. Vedremo, manca tantissimo è stimolante. Non sono soddisfatto dell’inizio, potevo fare di più ma manca ancora il girone di ritorno per migliorarmi”.
La squadra non è mai entrata all’Olimpico tra i fischi.
“E’ molto importante, noi dobbiamo aiutare i tifosi ad essere fedeli e no a fischiarci, quando ci sono state sconfitte è stato così. Tutti mi hanno detto prima di venire in Italia che contano i risultati, ma io sono molto contento di vedere il tifo sempre fedele e i cori dela Sud, ogni volta lo stadio è più pieno, il nostro lavoro è quello di farli sentire orgogliosi di noi”.
Lei aveva detto che la squadra avrebbe corso per tutta la stagione.
“Mai successo che la mia squadra no corra, è una questione di testa. Non avevo dubbi. Perchè il prepaparatore fisico è bravissimo, quando arrivano le sconfitte è normale che si parli della preparazione, ma io non ho nessun dubbio. Non esistono i picchi di forma nel calcio. La prima giornata è uguale all’ultima, dà sempre 3 punti. Per me non esistono picchi di forma”.
Lei non ama fissare obiettivi, tempo fa disse che la Roma non era da scudetto. In questo momento è a livello delle migliori?
“Per il campionato la cosa più importante è la regolarità e noi inziamo ad esserlo ora. Adesso la classifica dice che siamo lontani”.
Borriello da ex avrà una motivazione in più?
“Quando Conte dirà la formazione ci penserò, ma sicuramente può essere uno stimolo. Perchè il calcio è passione. E’ normale che voglia fare bella figura contro gli ex compagni, se gioca Matri sarà una Juve diversa da che se gioca Borriello o Del piero. Ma la linea generale della Juve non cambia”.
Cosa pensa di Conte?
“Ho giocato contro di lui anche da giocatore. Era uno di livello altissimo, un lottatore. E’ una squadra la sua molto elaborata con predisposizione a fare la partita, si vde il suo lavoro e gli faccio i complimenti. Spero che domani la squadra non sia al 100%. Ma è un allenatore bravissimo”.
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