Il CEO della Roma, Italo Zanzi presenta il nuovo portiere giallorosso.
“Non ho bisogno di una lunga presentazione del giocatore, che ha una grande esperienza alle spalle in Italia. E’ un vero leader dentro e fuori dal campo. Benvenuto a Roma”.“La Roma è l’ennesima sfida della mia carriera, forse l’ultima. Arrivo con un grande entusiasmo e voglia di fare bene. Questa è la terza stagione senza Coppe europee per la Roma, l’obiettivo è tornare in Europa per dare un lustro a una società così importante che merita di competere a livello europeo”.
“È scontato che la Juventus sia assolutamente davanti. Il Napoli ha cambiato qualcosa, forse più di quel che si pensasse alla fine della scorsa stagione, ma ha costruito un organico fortissimo che sicuramente darà filo da torcere alle concorrenti che sono la Fiorentina e il Milan. Vedo la nostra squadra competitiva, poi possiamo aggiungere Lazio e Inter. Sono sette squadre per cinque posti più il sesto della Coppa Italia, ogni anno c’è una sorpresa e non mi riferisco all’Udinese, la griglia di partenza diventa numerosa. L’obiettivo è quello di riportare la squadra in Europa, bisogna partire bene e fare le cose subito da squadra per togliersi delle grandi soddisfazioni”.
“Sento di avere le caratteristiche per fare bene il mio lavoro. Ma nel mio ruolo è fondamentale il contributo che dà tutta la squadra, dall’attaccante alla difesa. Per i miei predecessori è accaduto questo: è mancata la squadra più che il portiere. Faccio questo discorso per uno dei miei predecessori che stimo molto come Stekelenburg. Dobbiamo lavorare come squadra”.
“Io credo molto nel valore emotivo di una squadra di calcio. Sono venti anni che gioco da professionista, sono stato giovane, ora lo sono meno. Mi è sempre piaciuto avere a che fare con compagni che la pensassero in maniera costruttiva, avere a che fare con giocatori generosi. Quest’anno c’è bisogno di gente che aiuta il compagno in difficoltà. A me sono stati fatti discorsi che andavano oltre l’aspetto tecnico, dei quali mi sono sentito partecipe. Quando c’è da dire una parola in più, va detta dai giocatori esperti, ma tutto va accompagnato dalle prestazioni sul campo. E’ importante che il portiere comunichi con la squadra”.“Ho parlato anche con i miei compagni, con i dirigenti. Il discorso fatto prima è condizionato dai pensieri raccolti da queste persone. A questa squadra non manca nulla dal punto di vista tattico e tecnico, dobbiamo però essere squadra. Io della Juve conosco molti giocatori, molti uomini: fanno la differenza dal punto di vista umano. Noi dobbiamo fare la differenza da quel punto di vista”.
“Ho parlato molto con Francesco. Siamo d’accordo sul fatto che questa debba essere una stagione importante. L’ho trovato entusiasta. Io credo che possa essere un leader tecnico e all’interno dello spogliatoio; già lo fa e quest’anno anche lui dovrà rendersi conto che ci vuole la squadra per fare una grande stagione. Mi viene da pensare che si sta parlando molto del suo contratto: da quando sto qui lo vedo concentrato su quello che bisogna fare per tornare ad essere grandi. Sono convinto che quest’anno possa fare ancora meglio dello scorso anno. Francesco sarà il nostro leader.”
“E’ importante incontrare i tifosi. Dipende da noi recuperare il rapporto. Io non ho vissuto il 26 maggio, ma ho parlato con i miei compagni e ho percepito che perdendo quella gara si è creata una grande amarezza non solo nella tifoseria. Noi abbiamo la necessità di iniziare bene per portare i tifosi dalla nostra parte. I tifosi sono coloro che amano la loro squadra, hanno bisogno di sentirsi dentro noi giocatori, perché noi li rappresentiamo. La nostra espressione di gioco, soprattutto nei risultati, sia da subito positiva. Dobbiamo andare incontro ai tifosi. Io faccio questo discorso con maggiore serenità rispetto a chi ha giocato il 26 maggio; io capisco l’amarezza e la rabbia dei tifosi. Ma guardino al futuro con serenità: garantisco che quest’anno troveranno una squadra che gli farà rialzare la testa”.
“Alla Roma negli ultimi due anni è mancata solo la mentalità. Per me è chiarissimo: i giocatori sono forti, indipendentemente dall’età. E’ una rosa forte. L’allenatore è bravo, quel che chiede lo chiede in modo efficace e chiaro. Quando è partito questo progetto, in questi due anni, a Napoli avevamo rispetto dei giocatori della Roma. Bisogna avere in testa che si attacca in undici e si difende in undici. E’ stata fatta una campagna acquisti per incrementare il valore umano e di esperienza. Ci sono giocatori funzionali a dare una mano ai ragazzi per farli crescere”.
“Io penso che tutti i difensori abbiano caratteristiche per fare benissimo nella Roma ed in serie A, alcuni già lo hanno dimostrato e sono stati pagati come si paga un giocatore importante. Io mi auguro che ci siano meno di 40-50 metri da difendere, perché anche se sei veloce e devi difendere uno spazio così ampio nel nostro campionato, è evidente che non basta nemmeno la velocità di Marquinhos andando a vedere i numeri. Il numero di gol subiti non è determinato dalla velocità dei difensori, ma dalla squadra. Non sono convinto che si possa essere forti a seconda delle caratteristiche dei difensori. In tutte le amichevoli abbiamo subito gol, è una cosa fastidiosa, dovremo migliorare tutti quanti. Per quanto riguarda Jedvaj è forte, e spero che quando sia il suo momento potrà dare il suo contributo in una squadra che funziona”.
“La Roma è stata la squadra che mi ha convinto che questo cambiamento dovessi prenderlo di petto io. Mi permette di chiudere la carriera europea da protagonista, spero con grandi soddisfazioni acquisite. Condivido il discorso di Daniel: è complicato giocare in Italia con tifosi innamorati, attenti alle vicende dei giocatori dentro e fuori dal campo. Ma lui si riferiva a minoranze, le minoranze per farsi ascoltare devono fare rumore, e questo accade ovunque. Quando hai la possibilità di giocare in grandi piazze, dove la pressione esiste, esiste anche il rovescio della medaglia. Puoi farti anche apprezzare di più; condivido il discorso di Osvaldo, ma se ci si comporta in maniera adeguata ci si può togliere molte soddisfazioni”.