Segui la conferenza stampa in diretta di Walter Sabatini in diretta dalle ore 12 con Romagiallorossa.it
dagli inviati a Trigoria Chiara Ivone, Matteo Saullo ed Enrico Chillè
ORE 11.45 Arriva a Trigoria Walter Sabatini a bordo di un Taxi
ORE 11.55 La conferenza stampa slitterà di 10-15 minuti. Si sta allestendo la sala stampa
“Siete riusciti a tanarmi in fretta, con molti di voi ho parlato, sono riuscito a arricchire il vostro pensiero. Intanto ringrazio la Roma che generosamente mi permette di presentarmi a voi che siete i traduttori della storia antica del calcio. Riuscite a realizzare i milioni di tifosi, e mi rivolgo ai romanisti, che sono in una situazione di astinenza. Spero di tradurre il pensiero del gruppo DiBenedetto e di Franco Baldini che sarà qui nei prossimi mesi. Odio parlare di progetti nel calcio, non esistono. Esiste il lavoro di tutti i giorni, lo facciamo bene e lo stiamo già facendo. E’ una scelta coraggiosa ed è un requisito che mi approprio, che è estendibile al gruppo degli americani e di DiBenedetto e di Baldini, che è l’ultima volta che nomino perchè ha già un impegno”
E’ l’inizio di un nuovo corso e c’è la scelta del tecnico. Cosa vi ha spinto a scegliere Luis Enrique
“E’ un motivo simbolico. Vogliamo fare un calcio non diverso, tutti lo vogliono fare diverso. Abbiamo scelto lui perchè rappresenta la discontinuità, rappresenta l’idea di calcio che vogliamo seguire, un ragazzo giovane esuberante. E’ un uomo che sfida se stesso che farà tante cose per fare ciò, io sono un po’ statico. Lui si sfiderà e porterà la sua cultura di un movimento calcistico. Non siamo in cerca di un calcio suggerito, non siamo in cerca di mutuare qualcosa, il calcio è in evoluzione. Oggi si impone un certo tipo di calcio barocco ed efficace. Lui saprà fare una sintesi di una cultura che viene fatta dai ragazzini alla prima squadra di gioco della trasmissione della palla, mutuandola con le esigenze del nostro campionato. Lui costituisce una novità assoluta. E’ stata una scelta coraggiosa che rifarei sempre, anche se può portare a qualche contraddizione”
L’obiettivo è lo scudetto?
“Ha detto questo però c’è stata un’accelerazione nell’interpretazione. Ma Roma vuole vincere il campionato. Quando una società ha una spinta così popolare, e c’è veramente una forza d’urto in questa città, una spinta così potente, deve sempre pensare di vincere il campionato. Non lo vinceremo subito, dobbiamo lavorare per vincere il campionato, per assemblare intorno ad un’idea di calcio per perseguire un risultato, nel giro di qualche tempo”
E’ stata un anno deludente, l’impressione è che sia una squadra logora. Questo inciderà nella scelta delle operazioni un uscita?
“Non sono pronto per affrontare questo argomento. Non ho potuto confrontarmi con i calciatori. Siamo un po’ in ritardo ma anche in anticipo per lavorare. Devo parlare con i calciatori della Roma per capire se dovranno essere peones o protagonisti. Se vorranno avere voglia, per creare uno stato d’animo di belligeranza quotidiana per ridiventare protagonisti. Devono farmi capire se vogliono rimanere nella Roma e a quali condizioni psichiche. Ci sono ottimi giocatori nella Roma. La Roma è sempre stata competitiva, due anni fa vi siete giocati uno scudetto”
Lei è sempre stato un ds apprezzato. Perchè ha scelto la Roma e perchè dovremmo fidarci di lei? Esiste un budget sul mercato? Vucinic lo motiverà?
“Vucinic è un grande giocatore e merita una risposta articolata. La Roma non deve convincere nessuno, la Roma è la Roma. Io non sto realizzando un mio sogno nel cassetto, non ho dormito con la foto di Losi appesa al muro. Chi si presenta dice sempre che è un sogno che si realizza. Certamente la Roma mi introduce in un mondo importante. Questa è la mia terza vita, la considero non un’esperienza, ma una terza vita, irripetibile, eccezionale. Cercherò di dare il massimo. Prendo tempo sul budget. Non mi è stato consegnato. però mi è stato dato un impromatur per lavorare liberamente sul calcio. Poi ci sarà un meeting tra le varie componenti e si capirà dove si vuole arrivare. DiBenedetto mi ha esaltato e mi ha detto di fare calcio, per farlo ci vogliono soldi, ma avrò una copertura adeguata. Non vi dico del budget perchè vi manderei in depressione. Ipotizziamo che avessimo un budget di 80 milioni. Pastore ne costa 60 e non ce lo potremmo permettere. Allora il budget ce lo cerchiamo noi. La proprietà mi ha autorizzato a lavorare liberamente sul mercato”
Vucinic?
“Vucinic è un grande giocatore. Ho sempre avuto paura di lui e della Roma. Necessariamente mi devo confrontare con lui perchè ho colto qualche disagio, ho percepito dal ct della nazionale montenegrina disagi sulla collocazione tattica”
Il portiere? Come stiamo messi in quel ruolo?
“Ci sono dei nomi che non farò, è un problema che ci stiamo ponendo. Non lo risolvo stamattina questo dilemma, cerco di capire il problema di Doni che per qualche anno è stato giudicado affidabile, poi cercherò di capire che è successo. Prenderemo un portiere e poi cercherò di capire chi farà il terzo tra chi è in organico”
Come cambierà la Roma?
“La Roma sembra una squadra sclerotizzata nei rapporti di forza. Ci sono i titolari, quelli che giocano meno, ci vuole una dinamica diversa, una dialettica diversa, una competitività diversa. E i giocatori devono garantirla. Due cose contano nella squadra: uno è la lealtà e la generosità. Se faremo questo faremo uno straordinario passo avanti”
C’è una clausola d’uscita alla fine del primo anno? Alla Roma che scelte verranno fatte per la Primavera?
“Dobbiamo riuscire a trovare una sintesi tra le cose. Nel territorio di Roma ci sono grandissimi giocatori, fatto salvo che, e lo dimostra il comportamento della squadra Primavera, si realizza che la cantera del Barcellona produce un giocatore per la prima squadra. La Roma invece nel momento topico del passaggio di qualità in prima squadra, si fa più fatica. E’ più facile metterla addosso ad un Palermitano. Non voglio anticipare niente perché voglio parlare con Conti, ma gli proporrò delle piccole modifiche perché gli vorrò portare due squadre della Roma nella direzione sportiva, Allievi Nazionali e Primavera. L’ho sempre fatto nella Lazio, nel Palermo e nel Perugia.Luis Enrique? Non c’è una clausola. C’è un’opzione per un terzo anno, ma due anni basteranno per essere il conducator per i prossimi due anni. In tema di contratti io ho sempre avuto un’idea precisa. Noi non dobbiamo essere un peso per le società ma un’opzione. Lui è blindato”
Menez e Borriello faranno parte del progetto?
“Menez ha un suo disagio. E’ forte, è un giocatore che esalta la gente e noi ne abbiamo bisogno. Il calcio è bellissimo quando un allenatore riesce ad elaborare una strategia di gioco, ma se non si stoppa un pallone nel momento in cui lo devi fare la gente va in depressione. Chi vuole rimanere devono rimanere e devono accettare quello che dice l’allenatore. Menez deve accettare le scelte dell’allenatore e stare in un organico competitivo. Se lo accetterà sarà un giocatore della Roma. Altrimenti si vedrà. La gente ha il mio stesso sentimento penso. Vorrei che ondeggiasse e andasse fino in fondo. Borriello? E’ un problema, perché ha delle caratteristiche forti, però l’anno scorso ha vissuto due fasi, una esaltante e una depressa. Con lui, più che con gli altri, bisogna parlare”
Si riparte da De Rossi?
“Non mi sono confrontato con lui. Lui deve rimanere alla Roma perché con lui la Roma sarà ancora più forte. Ha cominiciato a tirare la carretta presto. Mi auguro che rimanga e faremo di tutto perché succeda. In generale, dobbiamo prendere il buono che c’è nel calcio mondiale, non dobbiamo drammatizzare le scadenze del contratto. In Europa dicono la prossima squadra mentre sono in lotta per il titolo. Noi siamo portati a drammatizzare tutto. Dobbiamo vedere tutto con più serenità. Lo dice uno che non è sereno”
La nuova società viene a vincere subito?
“Viene ad introdurre la possibilità di vincere con i mezzi che ha deciso di usare con le norme del fair play finanziario. Se pensate che verranno i campioni, io non sono l’uomo giusto. Io porto buoni calciatori. La società ha scelto me perché pensa che con le mie risorse e passione, porterò calciatori a grandi campioni che già ci sono. Giocatori giovani da integrare”
La Juventus è un esempio da non seguire?
“Non bisogna fare una rivoluzione tecnica, una rivoluzione culturale. Vorrei che la squadra fosse piena di voglia, misurarsi con le squadre, con il calcio. Da li cominceremo a fare qualcosa di importante. Quando dico io dico la Roma”
La piazza deve avere pazienza?
“Chiedo complicità, non chiedo pazienza. La complicità non si realizza solo nei misfatti, ma nel pensarle insieme”
Una delle tante leggende che girano a Roma, è che Sabatini non lavora per la Roma da ora, ma da Natale. E’ vero?
“Sì è vero. Ma l’ho fatto per me stesso. Io mi sono dimesso dal Palermo a novembre, due o tre giorni dopo mi hanno prestato una stanza in centro e ho trasferito tutte le mie cose. Ho fatto quello che sempre faccio nella mia vita, vedere il calcio. Ho visto il calcio per me stesso, nella speranza di trasferire quello che ho visto alla Roma. Ultimamente faccio troppo salotto perché questa città ti porta questo. Per questo è l’ultima volta che mi presento qui in conferenza. E per questo vi dico di non rompermi tanto le scatole. Quando parlerò lo farò ufficialmente. Parlerò poco e lo farò in maniera ufficiale. Siete affranti?”
Totti?
“E’ il progetto tecnico della Roma. Intorno a lui la Roma sarà modellata. Totti è intramontabile, come la luce nei tetti di Roma quando è primavera inoltrata. Fa luce, fa gol. Mi piace quell’orario, mi prendo l’aperitivo e guardo la luce. Lui è la luce di Roma. Lo davano per finito e invece è ancora qui. Lui è il capitano e dovrà capire che dovrà gestire qualcosa in questa Roma”
Volti nuovi?
“Arriveranno 5-6 giocatori. Penso che qualcuno sarà ceduto. Però mi viene male cedere calciatore della Roma perché sono calciatori forti che non posso dismettere con operazioni di scarico. I giocatori della Roma non si scaricano, si vendono. Devo aspettare come si configurerà il mercato”
L’organigramma?
“Quando io ho parlato con il presidente DiBenedetto mi ha illustrato il progetto. Peruzzi? Avevo pensato a lui per un ruolo molto delicato, ma sarò costretto a rivedere questa cosa. Avrei voluto tenerlo vicino alla squadra per gestire gli umori della squadra. Pradè? Rimarrà nella Roma se vorrà, con altri incarichi che verranno individuati insieme. Mi ha dato la sua disponibilità. Mi piacciono strutture snelle. Non mi piacciono i conciliaboli”
Passi da Zamparini a DiBenedetto
“Ho ripristinato il rapporto con Zamparini. Siamo andati in rotta di collisione, ma è stato un grande presidente per me, mi ha permesso di intervenire sul mercato. Io sono sempre al fianco dell’allenatore, lui no. Gli voglio molto bene. E’ di una vivacità e di una forza fisica incredibile. Ho lavorato anche con Gaucci e mi piace ringraziarlo perché in un momento difficile mi ha fatto lavorare. Io sono un uomo riconoscente. DiBenedetto che presidente è? Il mio inglese è ignobile. Sono stato aiutato a parlare con lui. Mi sembra un uomo sereno, informato e determinato. Penso che abbia capito o stia incominciando a capire in che incredibile avventura si sia messo”
Montali?
“Ha grandi risorse culturali e intellettuali. Quando ho accettato questo incarico mi sono attenuto a quell’organigramma proposto. Per me gli uomini importanti sono tre. L’allenatore, il direttore generale, che arriverà presto, e il Presidente. Oltre a queste persone non ci possono essere altre persone. Ci vuole una forte linea di condotta”
La Roma è stata tirata in mezzo al calcioscommesse con i nomi di Totti e De Rossi
“Chi vorrà giocare con la Roma e i suoi calciatori, dovrà fare i conti con la Roma. I millantatori qui non albergheranno, la Roma difenderà con qualsiasi mezzo legale i propri tesserati. I nostri calciatori sono fuori da tutto. Io userò anche l’impegno fisico. Non faccio a botte, per carità”
Lamela interessa alla Roma?
“C’è una nevrotica trattativa su Lamela. Nevrotica per le richieste. Ammetto che è un ottimo calciatore e lo voglio portare a tutti i costi. Combatterò per prenderlo, se non verrà lui verrà qualcuno alla sua altezza”
Quando verrà Baldini?
“Ha un accordo con la federazione inglese e verrà qui appena potrà, è ligio alle regole. Ha un rapporto professionale e deve portarlo avanti. Quando riuscirà a liberarsi verrà a Roma. Totti? Vorrei che lui e Luis Enrique oggi si incontrassero”
Da Ancelotti a Luis Enrique… si è scesi
“Abbiamo monitorato decine di allenatori. Non abbiamo percepito però motivazioni da parte di nomi eccellenti. Anche Klop, Garzya, Pioli, Giampaolo. Penso che siano tutti ottimi allenatori, poi a Roma alcuni nomi passano e altri no. Fortunatamente ha accettato Luis Enrique che è una prima scelta, non inferiore a Villas Boas”
La cifra che chiede De Rossi, lei potrà trattare?
“Non so quale cifra chiederà, ma noi dobbiamo seguire un percorso virtuoso. DiBenedetto mi ha dato libertà, ma su De Rossi vorrei frenare. Non vorrei che De Rossi fosse sotto pressione. Dopo le vacanze parlerò con lui. Troveremo sicuramente un accordo. Qualora non si trovasse, farà l’ultima stagione a Roma, seriamente, e andremo avanti insieme. Però De Rossi deve rimanere alla Roma”
Lei ha fatto intendere che è in ritardo per la campagna acquisti. La Piazza che la trattativa DiBenedetto-Unicredit abbia rallentato tutto
“Hanno fatto uno sforzo incredibile entrambi. DiBenedetto hanno accelerato, ma i tecnicismi per il passaggio di proprietà sono indipendenti dalla loro volontà. Il fatto che io sia qui è la dimostrazione che vogliamo accelerare”
Quanti romani ci saranno?
“Bovo, Storari non verranno. I romani saranno aggregati, quelli della Primavera intendo. Io so che ci sono giocatori che possono giocare in prima squadra, Montella ha fatto un grandissimo lavoro su questo”