CorSport – Nuovo e antico: così Montella vola

CorSport – Nuovo e antico: così Montella vola

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Ieri, a Bologna, la Roma è partita benino, ma quello era capitato anche in Champions e a Maras­si. Stavolta di diverso è accaduto che, andati in vantaggio, i giallorossi hanno saputo gestire il risultato da squadra ve­ra, un po’ soffrendo, un po’ rischiando, ma senza mai andare in barca, senza sfaldarsi di fronte ai tentativi degli avver­sari. Un caso che questo sia avvenuto dopo il cam­bio d’allenatore? Il futu­ro dirà.

Non sappiamo se la cappa sull’ultima Roma fosse rappresentata da Ranieri, dalla sua figura e dalle sue scelte, dalle sue indicazioni tattiche e dai suoi rapporti con tan­ti calciatori. Sappiamo che l’ex allenatore gial­lorosso se n’è andato da gran signore, dopo esser­si comportato con classe in tutti i suoi mesi sulla panchina romanista. Può essere, però, che l’am­biente attorno a lui si fosse logorato fino ad ar­rivare al punto di non ri­torno. Può darsi, insom­ma, che quando si è di­messo dicendo «così pro­vo a dare una scossa » , Ranieri si fosse realmen­te reso conto che la sua figura era diventata un peso. Una cappa, appun­to. Così ha compiuto un estremo gesto d’amore verso la squadra del cuo­re.

C’era qualcosa di nuo­vo ieri nella Roma, anzi d’antico. Di nuovo c’era Montella in panchina e c’era il suo ruolo: non at­taccante messo in riser­va e perciò corrucciato, ma allenatore in giaccia e cravatta che prendeva perfino appunti, in per­fetto stile Mourinho. Quanto alle cose antiche, le aveva rispolverate tut­te lo stesso Montella: lo schema di memoria spal­lettiana ( il celeberrimo 4-2-3-1); Doni in porta preferito a Julio Sergio per scelta tecnica; quel Pizarro improvvisamen­te riapparso e tornato al suo ruolo di pivot accan­to a De Rossi; Totti cen­travanti nella parte fina­le della gara. Montella ha restituito alla vecchia Roma le sue certezze, i suoi punti di riferimen­to, e i risultati si sono vi­sti. Anche se un evento strano l’ha notato chiun­que, vale a dire la fulmi­nea guarigione di Pizar­ro coincisa stranamente con il cambio di allenato­re.

Montella ha compiuto il primo passo, che è già qualcosa per andare avanti ma è niente se la Roma non saprà dare continuità a questo risul­tato. Aspettando final­mente i nuovi proprieta­ri, a Bologna si è comun­que avuta la sensazione di quanto siano ampie le potenzialità dei giallo­rossi, avendo visto alzar­si via via dalla panchina Totti, Brighi e Menez e pensando che Juan è ri­masto seduto là per no­vanta minuti, mentre Perrotta era a casa infor­tunato. La squadra – lo abbiamo sempre detto ­c’è ed è tra le migliori. Tutto è compromesso, ma quasi niente è defini­tivamente perduto: que­sta Roma, nuova e anti­ca, può ancora provare a dare un senso alla sua stagione.

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