Nemo Profeta in Patria. Così dicevano gli antichi e, se si escludono Francesco Totti, Daniele De Rossi e, speriamo, Alessandro Florenzi, nessuno negli ultimi anni si è ami affermato nella formazione capitolina dopo esser uscito dalle giovanili. Gianluca Curci dopo esser tornato alla base due anni fa ed aver racimolato appena 3 presenze con Luis Enrique, riparte di nuovo stavolta in direzione Bologna, pronto a difendere una delle porte storiche del calcio italiano.
Eppure questo ragazzo, Campione d’Italia con la Primavera di Alberto De Rossi nel 2005, ha sempre avuto le stimmate del predestinato visto che di lui Roberto Negrisolo, un’istituzione per ciò che riguarda i portieri, affermava che non vedeva un estremo difensore così forte dai tempi di Peruzzi e Buffon, mica due qualunque.
Ed invece, dopo aver di fatto salvato la Roma nella stagione 2005, Curci si è trovato prima a perdere il posto a scapito di Doni e poi a girare l’Italia, prima a Siena e poi a Genova sponda Samp. Ma dal suo girovagare qualcosa si è rotto nel ragazzo capitolino che oggi, a 27 anni compiuti da qualche giorno, si ritrova a dover ricominciare ancora fuori dalla sua città. Il Bologna gli ha dato fiducia e ora starà a lui far si che la formazione felsinea lo riscatti dopo che il prossimo campionato lo giocherà in prestito.
Ci riuscirà? Nessuno può dirlo se non lo stesso Gianluca. Un ragazzo bravo e sfortunato al quale, forse, è venuto a mancare, nel corso degli anni, un pò di carattere. Lo stesso che nel 2005, insieme al suo innato talento, gli permise di salvare la Roma da una retrocessione che, ad un certo punto, si materializzò davanti agli occhi di tutti…
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