Le parole di Franco Baldini (“Siamo disposti a valutare eventuali offerte per Daniele De Rossi”) suonano come un pugno nello stomaco e che rischiano di far saltare tutte le regole del calciomercato europeo. Non è una novità la grande stima che i più grandi allenatori nutrono per Daniele De Rossi: da Mancini a Mourinho passando per Ancelotti. Se fino a una settimana fa era impossibile immaginare De Rossi con una maglia diversa da quella della Roma, dopo l’apertura di Baldini tutto è possibile. Eppure era solo febbraio quando Baldini annunciava il legame praticamente a vita tra la Roma e De Rossi. E in estate, la società annuncia di aver rifiutato fior fiori di offerte per Capitan Futuro. Eppure ad oggi, la situazione è compleatmente diversa.
Il feeling mai nato con Zeman, l’attacco in diretta del boemo che lo ha accusato di pensare più a se stesso che alla squadra e l’ultima frase del tecnico giallorosso subito dopo la vittoria sul Palermo (“se ci fosse stata la Lazio avrebbe giocato” – anche se quest’ultima frase De Rossi l’ha presa in senso positivo -) hanno creato un’atmosfera di sfiducia intorno al giocatore. Le parole di Baldini, ieri, hanno fatto capire a Daniele che non è più al centro della Roma, che la formazione giallorossa può anche fare a meno di lui. Ma come si fa a screditare il talento, la qualità, la forza tecnica e d’animo di un campione che per la Roma non si è mai tirato indietro? Da dieci anni a questa parte, De Rossi ha sempre messo la squadra davanti ai suoi interessi. Se fosse stato diversamente, avrebbe lasciato la Roma almeno da un paio d’anni per cercare di riempire la propria bacheca personale di trofei. Eppure non l’ha fatto. Perchè lui è quel campione che baratterebbe la vittoria dei Mondiali 2006 con uno scudetto della Roma. De Rossi è quel campione che ha la Roma dentro di sè, è il suo primo pensiero quando si sveglia la mattina e l’ultimo prima di addormentarsi.
Gli eventi della settimana, però, stanno bruciando De Rossi dentro, lo stanno massacrando prima di tutto come uomo: un uomo speciale, vero, sincero e schietto. E forse è questo quello che non va giù a quei pochi che lo vorrebbero lontano da Roma. De Rossi ha sempre detto le cose come stanno, anche quando ha dichiarato che la Roma non è da scudetto, ha detto la verità. Eppure c’è chi ha voluto vedere malignità nelle sue parole. De Rossi non vorrebbe mai il male della Roma perchè lui la Roma ce l’ha dentro, è tatuata dentro il suo cuore e alla Roma non vorrebbe mai rinunciare. Del resto il suo grande rimpianto è quello di poter donare una sola carriera alla Magica.
E’ anche vero che, in questa stagione, Zeman non ha mai potuto apprezzare il vero De Rossi. Ma non per disimpegno del campione ma per i problemi fisici che lo stanno assalendo dall’inizio della stagione. Da oggi a domenica, tutti, dai tifosi alla società, si augurano che De Rossi mostri ancora una volta il suo attaccamento alla maglia (anche se non ha nulla da dimostrare), che quella giugulare si gonfi fino a scoppiare per il primo gol della stagione con la maglia della Roma nella partita delle partite, quella contro la Lazio. Anche senza gol, sappiamo che domencia, De Rossi scenderà in campo con la grinta che lo ha sempre contraddistinto, giocando il derby da De Rossi come solo lui può fare. Perchè De Rossi non può fare a meno della Roma e la Roma non può fare a meno del suo Capitan Futuro. Perchè tra De Rossi e la Roma è stato amore a prima vista, un amore vero, puro, passionale, di quelli che non finiscono mai e che durano per sempre.