GASPORT (M. CECCHINI) – Non fu una baruffa in stile Mondaini-Vianello: modi bruschi, musi lunghi e lieto fine incorporato. Il matrimonio tra Morgan De Sanctis e l’Udinese andò in pezzi in modo violento, traumatico, con strascichi grandi quanto lo era stato l’amore. D’altronde, nel calcio del Terzo Millennio, avere addosso la stessa maglia cucita per 8 stagioni – dal 1999 al 2007 – è diventata una eccezione, che il portiere abruzzese è stato felice di rappresentare. Poi però mercato e carriera furono sirene convincenti e così per consumare l’addio intervennero le carte bollate.
Articolo 17 Aspettando quindi i pronunciamenti della Fifa prima e del Tas di Losanna poi, in tanti impararono a conoscere l’articolo 17, utile a fissare l’indennizzo di uno svincolo forzato in direzione Siviglia. Oggi De Sanctis torna a Udine da leader della difesa più forte d’Europa, con un solo gol al passivo in 8 partite. Ma già negli anni napoletani Morgan aveva teso la mano al suo ex pubblico, ricevendo però in campo solo fischi feroci. Così però il protagonista, anni dopo, ha raccontato la propria versione dei fatti.«Dopo tanto tempo mi piacerebbe recuperare il rapporto coi tifosi. Alla fine del 2007 eravamo tutti in un momento difficile: gli ultimi due anni non erano stati semplici. Nessuno ha mai ricordato che ho avuto anche problemi di salute: soffrivo di psoriasi, manifestatasi per una sorta di depressione sportiva». Così il giocatore chiese di essere ceduto. «In quel periodo potevo avere una valutazione di 2,53 milioni, ma l’Udinese ne chiese 8. Così l’Atletico Madrid, col quale avevo contatti, virò su Abbiati. Parlai con Gino Pozzo per spiegargli che avevo esaurito gli stimoli, ma rifiutò ogni possibilità di cessione. Non riuscii a parlare nemmeno con Giampaolo Pozzo. Solo allora ho deciso di invocare l’articolo 17». Ovvero, la norma Fifa che prevede lo svincolo di un calciatore in presenza di due condizioni: avere più di 28 anni e avere firmato il contratto da almeno due anni (3 se di età inferiore ai 28). A quel punto è la stessa Fifa a calcolare l’indennizzo, che per De Sanctis fu fissato a 3,9 milioni, poi abbassato dal Tas a 2,25.
Esodo: tremila tifosi Il resto è storia nota. Dal Siviglia il portiere è volato a Istanbul, poi a Napoli e adesso ha scoperto una Roma che, se vincesse oggi, eguaglierebbe il primato della Juventus di Capello 20052006: 9 successi di fila al via del campionato. Il che spiega i 3.000 tifosi giallorossi attesi oggi al Friuli: un vero e proprio esodo. «Ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra, ma quest’anno possiamo andare lontano», dice sempre De Sanctis. Vero. Per farsi perdonare da Udine, arriveranno giorni migliori.