Delio Rossi: “Juventus e Napoli le migliori. Zeman? il suo posto è...

Delio Rossi: “Juventus e Napoli le migliori. Zeman? il suo posto è la serie A”

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Ai microfoni del Corriere dello Sport, Delio Rossi ha fatto il punto sul campionato a due giornate dal suo inizio.  L’ex tecnico di Lazio, Palermo e Fiorentina ha parlato, tra l’altro, anche del suo vecchio maestro Zdenek Zeman, che sta facendo già la differenza alla guida della nuova Roma: “Mi manca il lavoro settimanale, il giovane che vedi crescere giorno dopo giorno. La domenica è la conseguenza di quel che hai fatto in settimana. Cosa mi è rimasto della lite con Ljajic? Io ho chiesto scusa a tutti, a Liajic, alla società, alla città, ai tifosi, all’Italia intera. Ho fatto qualcosa di brutto, da non ripetere, ma se non giustificabile quantomeno comprensibile nel momento, nella situazione. Sicuramente non sono stato furbo: qualche collega sarebbe stato più furbo di me. Ripeto, ho sbagliato ma ciò non toglie che qualche amarezza me l’abbia data una certa facilità di giudizio, i Soloni che parlano senza sapere. Personalmente evito di giudicare non conoscendo i fatti, persino rispetto alla vicende delle scommesse non avendo letto gli atti preferisco tacere. Che idea mi sono fatto del campionato? Che dopo un periodo di vacche grasse siamo arrivati alla stretta finale. È significativo il fatto che persino club come Milan e Inter aspettino l’ultima settimana di mercato per completare il proprio organico. L’austerità è criterio di comportamento se è figlia della programmazione. Da noi è solo il prodotto del momento: il campionato comincia che il mercato non è ancora finito e chi ha perso la prima si affanna all’inseguimento di acquisti decisivi, chi, invece, ha vinto se la prende comoda. Meglio iniziare il mercato a fine campionato? Non c’è dubbio. Un tempo partivi con una squadra per il ritiro sapendo che quella sarebbe rimasta al settanta, ottanta per cento; adesso parti e al settanta, ottanta per cento sai che la squadra finale dipenderà dalle situazioni. La programmazione l’ho vista in due squadre: Juventus e Napoli; gli altri sono stati un pò estemporanei. Il Napoli ha preso un certo tipo di giocatori e giovani che potranno tornare utili anche adesso ma soprattutto in futuro. La Juventus ha puntato su giocatori sempre giovani ma già costruiti. Cosa cambierei? Ridurrei il numero delle squadre professionistiche, introdurrei una fascia semiprofessionistica. La serie A e la serie B dovrebbero dimagrire scendendo a diciotto e venti squadre; la Lega Pro dovrebbe avere solo un campionato articolato su un paio di gironi. Settanta, ottanta squadre professionistiche sono più che sufficienti. E poi se veramente intendiamo puntare sui giovani dovremmo cominciare a ripensare tutta la storia dei campionati giovanili. Le squadre che più mi intrigano? La Fiorentina che ha fatto l’unica cosa che poteva fare: la rivoluzione totale. E la Roma: ha aggiunto campioni a campioni reclutando giocatori idonei al gioco di Zeman. E a proposito di Zeman, c’è una cosa che trovo sorprendente. Il suo posto è in serie A e invece è stato costretto a ricominciare dalla C. Zeman lo si può criticare, lo si può amare o detestare ma non si può fare a meno della sua diversità perché la diversità arricchisce sempre. Il nostro è un calcio di scelte casuali. Prenda i giovani tecnici. Se Ranieri non fosse andato male, Montella allenerebbe probabilmente ancora i Giovanissimi.

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