REPUBBLICA.IT (M. PINCI) – L’arrivo di Baldini a Roma non poteva cadere in un giorno migliore. “Dimenticare il derby”, la parola d’ordine a Trigoria, dove la stracittadina, alla ripresa degli allenamenti, ha lasciato evidenti strascichi. Anche per questo, lo sbarco odierno del direttore generale a Roma, ha l’effetto di un analgesico al momento giusto per curare i dolori post derby: qualche muso lungo, la sensazione di aver perso una grande occasione e, di conseguenza, un umore che non può non essere dei peggiori.
BALDINI ARRIVA A TRIGORIA – Nella capitale è il giorno dell’organizzazione del trasloco. Primo giorno a Trigoria, giovedì alle 13.30 la presentazione: i primi passi di una storia interrotta bruscamente nel 2005, e che oggi riallaccia i propri fili. Franco Baldini di nuovo a Roma, per prendere in mano le sorti sportive del club dopo averlo guidato, per mesi, dall’ombra di Londra. Il suo incarico con la Football Association, con cui si è incontrato nei giorni scorsi prima di partire per Reggello dove ha trascorso il weekend, resterà una semplice collaborazione fino agli Europei. Quando la squadra tornerà al centro sportivo, troverà quindi anche il nuovo direttore generale che, non è escluso, la prossima assemblea dei soci in programma il 27 ottobre, potrebbe anche nominare vice presidente (per ora il nome caldo per il ruolo resta quello di Joe Tacopina). “Quando Franco sarà qui parleremo”, ha detto non più tardi di cinque giorni fa Totti, preludendo al suo
arrivo. Difficile, però, dire se possa essere già mercoledì il giorno giusto per chiarire i contenuti di quell’intervista in cui l’allora general manager della nazionale di Sua Maestà definiva “pigro” il capitano. Nessun appuntamento segnato in agenda, anche perché i due hanno già chiarito con alcuni contatti nelle settimane scorse. Certo, incontrasi a Trigoria potrebbe essere la molla giusta per fermarsi. E parlare.
TOTTI MIGLIORA – Intanto, però, il capitano prosegue la sua corsa verso il rientro: le sue condizioni sono segnalate da Trigoria in miglioramento, nonostante una forte cautela di fondo che spinge tutti a non voler correre rischi inutili. E’ tornato a correre sul tapis roulant, il giorno giusto per rivederlo in campo potrebbe essere vicinissimo. Vederlo in campo con il Palermo resta impossibile, chissà però che Francesco non riesca a regalare una sorpresa per l’appuntamento di Genova. Il Milan all’orizzonte consiglierebbe di non avere fretta.
COLLOQUIO SABATINI-LUIS – Ma ad attendere Baldini, anche i dirigenti a cui, in sua assenza, ha affidato l’avvio del programma sportivo della nuova Roma americana. Per iniziare, insieme, a dimenticare il derby. In questo senso, Sabatini, proprio oggi si è concesso l’ultimo tuffo nella stracittadina: dopo l’allenamento, il ds si è fermato per poco meno di mezz’ora, a parlare con Luis Enrique. Un colloquio vivace, per rivisitare alcune situazioni tattiche occorse durante il match con la Lazio e far presente l’approccio sbagliato della squadra al rientro in campo (non una novità, peraltro: anche con l’Atalanta il gol era arrivato dopo pochi minuti della ripresa). Ma anche per iniziare a spiegare al tecnico il Palermo che domenica si troverà davanti: una squadra costruita in parte proprio da Sabatini che ne consoce pregi e difetti. Ha raccontato della difficoltà dei rosanero di fare gioco in trasferta, portando l’esempio della partita con il Milan, ma anche spiegando che il gruppo non è nuovo a exploit inattesi. Un rischio in più, soprattutto dopo una sconfitta dolorosa che ha lasciato cicatrici evidenti sulla squadra. Per conferme, chiedere a Kjaer, insultato da un paio di ultrà all’esterno dello stadio e coccolato, invece, da alcuni compagni.
SABATINI PARLA CON OSVALDO – Un altro a cui il derby ha portato più di qualche critica, nonostante abbia disputato un’ottima partita, è Osvaldo. Quella maglia esibita dopo il gol “Vi ho purgato anch’io”, in omaggio a Totti, non è piaciuta moltissimo alla società. Nessuna multa in arrivo, almeno questo ha assicurato il giocatore. Ma domani Sabatini parlerà con lui per spiegargli che certi atteggiamenti rischiano solo di danneggiare la squadra e caricare gli avversari. Oltre ad esporsi a battute come l’ultima di Klose “Io non ho fatto in tempo a mostrare la mia maglietta”, alludendo al tempismo della propria rete. In fondo, la nuova Roma è ripartita (anche) da una nuova immagine. Con Baldini, ancora di più.