CORRIERE DELLO SPORT – «How long is it? ». Quanto ci mettiamo? Un’ora, gli ha detto Paul Macaluso accendendo il motore della Panda grigia, uscendo dal parcheggio dell’aeroporto Marconi di Bologna e infilando la tangenziale, direzione autostrada, si va a Reggio Emilia. E’ troppo pensare che nello stesso momento, dall’altra parte dell’oceano, pure suo padre, nell’ultima decisiva riunione con i soci, abbia avuto la stessa frenesia di rincorrere il tempo? Quanto ci mettiamo? Poco, ci siamo. Roma aspetta, freme, ha voglia di aprire una nuova era e intanto scopre che il primo dei DiBenedetto è già in Italia. Si chiama Thomas pure lui però Junior, all’americana, perché l’orgoglio di appartenza batte la fantasia 1-0: è per questo che i nomi dei padri ricadono sui figli.
VAI AVANTI TU – Thomas Di Benedetto, prima il figlio, poi il padre. Una sorta di anticipazione, come nei concerti rock, con il gruppo che fa da apripista. Tempo un paio di giorni, e poi tocca al DiBenedetto vero, suo padre, il bostoniano di origini abruzzesi che sta per comprare la Roma. Intanto ieri è arrivato lui, Thomas Junior, ha 25 anni, statura media, timidezza congenita, capello corto. Gioca a baseball, è il nuovo interbase della squadra di Reggio Emilia, che con il suo acquisto chiude ufficialmente il mercato 2011. La Roma invece, con l’arrivo del padre, lo aprirà, ma questo è un altro discorso e Thomas – quando gli accenna alla Roma – si limita a sorridere. E’ vero che tuo padre ha preso la Roma? Sorride « Non è ancora ufficiale », aveva detto prima a un compagno; però si capisce che sì, « speriamo di sì », ci crede.
L’ARRIVO – E’ stanco e stropicciato, ha addosso ventiquattro ore di volo, due scali, lo stomaco rovesciato dai trucidi pranzetti sottovuoto che servono in aereo. Fort Myers in Florida, dove vive, prima tappa a Charlotte, poi a Francoforte, infine Bologna: questo il tragitto. Thomas mangia un piatto di pasta al formaggio con Graziella Casali, la presidente di Palfinger Reggio Baseball, e con Paul Macaluso, il leader della squadra, l’americano di San Diego che gli fa da ombra, lo accompagna ovunque e lo aiuta a inserirsi in una nuova realtà. Poi Thomas chiede: « Posso andare a riposare? ». Abiterà in uno degli appartamenti della società, con altri due giocatori, americani pure loro: Josh Rickards e Michael Marmo.
LA ROMA – Thomas sa che tutti gli chiederanno del padre, lo hanno già avvisato, ed in effetti tutti vogliono sapere quello. Così il mi manda papà non è soltanto uno slogan, è il biglietto di presentazione dei DiBenedetto in Italia. La cosa curiosa è che il trasferimento di Thomas Junior a Reggio è maturato prima del gran baillame che ha visto coinvolto il padre, prima insomma che il tycoon bostoniano si prendesse la scena in casa Roma. Padre e figlio, in tempi diversi, hanno scoperto che il loro destino era l’Italia. Tra l’altro, Thomas ha pure giocato a calcio, anzi a soccer, non era neanche male, poi il baseball ha avuto il sopravvento. Presto arriverà in Italia anche uno dei suoi quattro fratelli, verrà a studiare qui da noi, e poi sì, il padre, c’è Roma che lo aspetta. Ieri non si è allenato, aveva la febbre, ha preso gli antibiotici e si è rintanato a letto. Oggi riposerà. Domani invece sarà pronto per il primo allenamento, alle sette della sera; e domenica c’è già la prima amichevole, contro una squadra tedesca.
FIGLIO E PADRE – Sono le sette della sera quando Thomas fa una toccata e fuga al Caselli di Reggio Emilia, casa del baseball dal 1985, arena della Palfinger che l’anno scorso ha vinto il campionato di serie A federale. E’ un trambusto, dirigenti sbucano dietro ogni porta, la squadra si allena, sono arrivati in sede i cappellini e le divise nuove, tutte rosse, si respira entusiasmo, il nome Di Benedetto calamita l’attenzione. A Thomas vengono presentati i compagni di squadra. Sorride, « Nice to meet you », piacere, « Ciao » , poi si cala il cappellino in testa e a va a farsi la foto. In sede continuano ad arrivare le telefonate, chiedono tutti di Thomas. Ma il DiBenedetto figlio, ha già salutato e se n’è andato a letto. « Abbiamo parlato con la madre, la aspettiamo il 9 aprile per il debutto », assicurano i dirigenti. E suo padre? « Verrà anche lui, sì » . Previste migrazioni giallorosse, potere dei DiBenedetto. Di padre in figlio, da Reggio Emilia a Roma, da Thomas a Thomas. Quanto ci mettiamo? Il tempo non scappa più, Roma ha fissato l’ora del nuovo inizio