Due tiri in porta in tutta la partita. Un ko senza scuse

Due tiri in porta in tutta la partita. Un ko senza scuse

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IL ROMANISTA – G. CACCAMO – Piuttosto sterile e senza conclusioni la supremazia territoriale e la netta superiorità tecnica della Roma nella prima parte del primo tempo, anzi i veri pericoli li corre il portiere giallorosso, su alcune ripartenze al fulmicotone dei bianconeri senesi. Inizia a destra Lamela facendosi notare solo su punizione, ma sono i movimenti di tutti gli attacanti a mancare in casa giallorossa complice anche un dispositivo difensivo ecellente degli uomini di  Sannino sempre molto attenti alla fase difensiva anche a costo di appoggiare poco e male i propri contrattacchi; migliorano le cose con l’inversione di posizione dei due attaccanti romanisti, riuscendo almeno a portare gli attacchi nel cuore della difesa avversaria, senza dare mai però l’impressione di poter afffondare con  decisione.

Lascia giocare il Siena, sino alla propria metà campo, non applicandosi ad un pressing a tutto campo ma aspettando che la manovra arrivi nella propria trequarti campo per forzare le marcature, andando così a bloccare non solo i rifornimenti alle punte romaniste ma vanificando con efficacia la manovra stessa della Roma, incapace di velocizzare gli scambi e di presentarsi con pericolosità dalle parti di Pegolo.

Poche idee, poca mobilità, poche invenzioni e sopratutto poca lucidità di gioco nella ripresa della Roma, crollata anche psicologicamente sulla leggerezza di Kjaer, forse non falloso, sicuramente scomposto nel suo intervento sanzionato con il rigore; produce ancor meno del primo tempo, la squadra di Luis Enrique, in un contesto sinceramente deprimente sul piano del gioco ma ancora di più sul fronte delle intenzioni di gioco di una Roma mai realmente pericolosa e capace di produrre apprezzabili pericoli per il Siena. Ha partorito il classico topolino, l’enorme sforzo di gioco che in ogni caso la Roma riesce a produrre, ma tutto il gran lavoro di possesso palla si annichilisce in una sconcertante incapacità di tutti i protagonisti romanisti di poter sopperire con la personalità a una disarmante fragilità caratteriale. Due tiri in porta in 90’, una debacle senza scuse e senza attenuanti

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