ESCLUSIVA, Enrico Annoni: “Roma e Torino arrivano in due momenti diametralmente opposti....

ESCLUSIVA, Enrico Annoni: “Roma e Torino arrivano in due momenti diametralmente opposti. Zeman è il principale responsabile della crisi dei giallorossi, Totti è ancora la luce”

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Mentiremmo se dicessimo che il cuore di Enrico ‘Tarzan’ Annoni non è granata. L’ex difensore, infatti, a Torino ha vissuto i migliori anni della propria carriera, prima di approdare alla Roma di Franco Sensi, vincendo in quattro anni una Coppa Italia ed una Mitropa Cup, oltre ad una Coppa Uefa solamente sfiorata dopo il doppio pareggio contro l’Ajax, con la regola dei gol in trasferta a favore degli olandesi e la rabbia di Mondonico, che in segno di protesta nei confronti della terna arbitrale agitò all’aria una sedia.
Fu nel 1994 che ‘Tarzan‘ approdò nella Capitale, facendosi apprezzare, nelle due stagioni e mezzo in giallorosso, per le sue doti di marcatore arcigno e determinato, uno che non mollava mai. Poi, a inizio 1997, il passaggio al Celtic e quel saluto ai tifosi con un messaggio su un velivolo noleggiato e passato proprio sopra l’Olimpico. E ancora oggi i tifosi giallorossi conservano un buon ricordo di Annoni: il cuore, la grinta, l’impegno e la professionalità non si dimenticano.
Abbiamo voluto parlare un po’ con lui di Roma-Torino, dal momento che è una delle persone più appropriate per farlo.

Che sfida ci attende tra Roma e Torino?
Sono due squadre  che si presentano in due momenti diametralmente opposti, sarà un confronto incerto. Il Torino sta facendo molto bene, ha un allenatore serio e preparato come Ventura e si presenterà sicuramente carico. I granata sanno benissimo quello che vogliono, hanno una buona organizzazione di gioco. Lo stesso non si può dire della Roma, che fa ancora fatica a trovare una propria identità di squadra“.

Siamo solo a metà novembre e i tifosi della Roma hanno già vissuto cocenti delusioni, ed è caccia al responsabile: chi ha le maggiori colpe di questa situazione?
Probabilmente tutti hanno colpe, ma se devo indicare un indiziato speciale dico senza dubbio Zeman. Se la squadra non ha ancora trovato un’identità, l’allenatore è ovviamente il principale responsabile“.

Come vivevi le sfide contro la tua ex squadra ai tempi della Roma?
Quando giocavo contro il Toro soffrivo molto prima della gara. La settimana precedente per me era una sofferenza continua, ma poi chiudevo tutti i  bei ricordi in un cassetto e giocavo alla morte per vincere con la Magica“.

C’è un difensore che ti ha impressionato particolarmente nella Roma di quest’anno?
Sinceramente nessuno, anche perché se la difesa è sempre sotto accusa non si può condannare il singolo per un errore, ma tutto il sistema di gioco e  tutta la retroguardia. Quindi dico che continuo a restare impressionato da Totti, che a 36 anni è ancora la luce per questa squadra, e da De Rossi, che nonostante i problemi avuti in questi ultimi tempi resta un giocatore troppo importante, davvero insostituibile“.

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