ESCLUSIVA, Fabio Galante: “La Roma deve solo vincere, ma occhio al Torino....

ESCLUSIVA, Fabio Galante: “La Roma deve solo vincere, ma occhio al Torino. In passato sono stato vicino ad un trasferimento alla Roma”

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Lunedì sera ci sarà Roma-Torino. La redazione di Romagiallorossa.it ha intervistato in esclusiva Fabio Galante, ex difensore granata, il quale ha parlato del momento delle due squadre, di quando fu vicino a vestire i colori giallorossi e del suo prossimo futuro lavorativo.

Roma-Torino, che partita prevede, visto che il Toro viene da sei risultati utili consecutivi?

“Ricordiamoci che il Torino viene dal pareggio importantissimo a Napoli, è imbattuta in trasferta ed è una partita importante per la Roma, perchè non può permettersi di perdere, nè di pareggiare. Come pericoli, non mi va di segnalare i singoli, perchè nelle squadre di Ventura il pericolo maggiore è il collettivo e le due fasce, dove spingono parecchio”.

Sappiamo che è in passato era stato vicino alla Roma.

“Quello di Roma è l’unico derby che non ho giocato, anche se ci sono andato vicino in due occasioni: una quando alla Roma c’era Carlos Bianchi, ma mi fu preferito Trotta , un pupillo del tecnico argentino, l’altra  quando stavo all’Empoli, mi arrivò la proposta dell’allora ds della Roma Lucchesi, ma ero già stato acquistato dal Torino di Camolese”.

Come vede i centrali difensivi della Roma?

“Non mi sento di andare contro uno o l’altro, anche perchè sono tutti nuovi a parte Burdisso. Il problema è che la difesa non è un reparto, in questo caso è la difesa di Zeman. Quindi se parliamo di un allenatore che come tattica ha il “fare un gol in più dell’avversario”, l’aspetto difensivo non è molto curato. E’ più esposta ad ogni tipo di incursione soprattutto sugli esterni”.

So che sta facendo il corso di Direttore Sportivo a Coverciano. Come sta andando?

“Proprio Lunedì avrò la discussione della tesi e l’esame per diventare direttore sportivo. Probabilmente all’orario della partita sarò già ds. Chissà, forse arriverò a Roma nelle vesti di direttore sportivo, non essendoci venuto da giocatore. Cominciate ad avvisare Sabatini e Baldini (ride, ndr). Il mondo del calcio mi è rimasto dentro, a differenza di altri ex giocatori: invece di andare ai reality show, ho preferito restare nel mio mondo. Piuttosto che vendermi a queste altre realtà, mi farebbe molto piacere intraprendere la carriera di ds”.

 

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