La voce, di solito squillante ed allegra, è un pò incrinata. Sarebbe strano il contrario visto che il destino, crudele, gli ha portato via uno dei suoi ragazzi. Perchè Aldo Maldera era sì uno dei suoi ragazzi visto che, insieme ad Agostino, Bruno, Franco, Sebino, Roberto e tutti gli altri gli regalò uno scudetto.
Giorgio Rossi, nonostante abbia salutato la Roma dopo 55 anni di amore, è però sempre attento alle questioni romaniste come ha raccontato in esclusiva a romagiallorossa.it: “Sono un pò triste per Aldo Maldera, un grande uomo ed un grande calciatore. Mi ricordo che si allenava sempre con enorme zelo e passione ed in campo dava sempre tutto. Questa sua professionalità però non gli aveva fatto perdere il senso dell’umorismo e della battuta“. Soprattutto quando il Barone Liedholm comunicava i convocati per la partita: “Il venerdì il mister faceva uscire la lista e Maldera non poteva sottrarsi ad una battuta che era ormai diventata un rito – Certo il venerdì state tutti bene eh? – riferendosi al fatto che ogni tanto qualcuno non era molto propenso ad allenarsi. Però c’era un grande gruppo ed una grande squadra e tutto finiva lì con una grande risata“. Maldera mancò dannatamente la sera del 30 maggio 1984, la famosa partita che ogni romanista vorrebbe cancellare: “Venne ammonito contro il Dundee e di conseguenza squalificato per la finale contro il Liverpool. Ci mancò la sua esperienza ed il suo carisma: era uno che nello spogliatoio, uno spogliatoio di fuoriclasse, aveva un peso enorme. Inoltre lui era un rigorista infallibile ed il suo sinistro, probabilmente, ci avrebbe fatto vincere quella sera la Coppa dei Campioni“. Aldo Maldera ci è stato portato via troppo presto nel giorno stesso in cui un suo erede è sbarcato a Roma: “Credo che la Roma stia costruendo una formazione molto forte che potrà dire la sua nel prossimo campionato. Il ritorno di Zeman ha portato tanto entusiasmo non solo nella piazza ma soprattutto nei calciatori. Lo stesso mister lo vedo un pò cambiato rispetto a 13 anni fa: allora si affidava al solo Cangelosi come collaboratore mentre oggi si avvale di uno staff tecnico più ampio. Inoltre il fatto che non ci sia più il famoso inverno zemaniano, in cui le sue squadre avevano un calo incredibile, mi fa ben sperare“. I critici dicono che Totti potrebbe soffrire con il Boemo: “Non scherziamo. Francesco è stato il primo ad esser contento del ritorno di Zeman: tra loro c’è un feeling che va al di fuori del campo di calcio. Sono convinto che insieme, uno in campo e l’altro in panchina, regaleranno alla Roma ed ai suoi tifosi una grande stagione“.
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