ESCLUSIVA, Ruggiero Rizzitelli: “Stasera gara da over. Può finire in goleada, ma...

ESCLUSIVA, Ruggiero Rizzitelli: “Stasera gara da over. Può finire in goleada, ma occhio al Torino”

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Stasera all’Olimpico andrà in scena Roma-Torino. Partita molto importante per i giallorossi, che dopo il ko nel derby devono assolutamente vincere. Di fronte i granata di Ventura imbattuti in trasferta. C’è una curiosità tra le due squadre. Nella Roma 1989/’90 guidata da Gigi Radice, troviamo ben 5 giocatori che militarono anche nel Torino: Franco Tancredi, Antonio Comi, Francesco Statuto, Ruggiero Rizzitelli e Roberto Muzzi, oltre allo stesso ex tecnico. Noi della redazione di Romagiallorossa.it abbiamo intervistato Ruggiero Rizzitelli, per parlare della sfida di questa sera e del suo ricordo sia quando giocava nella Roma, che nel Toro.

Roma-Torino, che partita si aspetta e che pericoli incontreranno i giallorossi?

“Penso che anche stasera vedremo la solita Roma di questa stagione. Nel senso una squadra che farà divertire i propri tifosi, ma anche gli avversari. E’ una partita che può finire in goleada per i giallorossi, ma servirà attenzione. Di fronte però c’è il Torino, che è imbattuta in trasferta, che verrà per giocarsela. I granata sono molto abili nel chiudersi e ripartire in contropiede con i loro esterni molto rapidi. Sicuramente sarà una partita da over”.

Sappiamo che lei è un doppio ex, qual è il suo ricordo di Roma-Torino con entrambe le maglie?

“Per quanto riguarda quando giocavo con la Roma, sicuramente la partita di ritorno della finale di Coppa Italia 1993. All’andata perdemmo 3-0, poi nel ritorno la vittoria per 5-2 non fu sufficente per alzare la coppa. Ricordo che i tifosi ci diedero una spinta incredibile, già da Trigora quando salimmo sul pullman per andare allo stadio. Così ci siamo detti: “Se ci credono loro, dobbiamo crederci anche noi!” Purtroppo è andata male. Per quanto riguarda quando vestivo la maglia granata, mi viene in mente il campionato 1994/’95, quando fui mandato via dalla Roma, per incomprensioni con l’allora tecnico Mazzone e segnai ai giallorossi sia all’andata che a ritorno. Ricordo soprattutto il gol all’andata che avevo molta rabbia dentro per esser andato via da una squadra cui ero innamorato. A ritorno a Roma, prima del fischio d’inizio andai sotto la Sud a salutare i tifosi, poi segnai anche, ma la rabbia era finita”.

 

 

 

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