Europei 2012, ora Lippi tifa Cassano

Europei 2012, ora Lippi tifa Cassano

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Quotidiano.net –

Buongiorno, Lippi, come va in Cina?
«Molto bene, grazie».
E’ andato a letto tardi, domenica?
«Alle sei di mattina. Supplementari, rigori, in certi momenti c’è sempre paura, ma sarebbe stato assurdo non passare, dopo una partita dominata in quel modo».
Bella Italia, le è piaciuta?
«Molto, davvero bella, ha dato una lezione di calcio all’Inghilterra, anche se devo dire che gli inglesi li ho visti male, ma sono stati ridimensionati dai meriti azzurri».
Cosa l’ha colpita?
«La grande, grande convinzione della squadra di Prandelli, la voglia e la partecipazione di tutti i giocatori”.
Le sembra di rivedere il suo gruppo del 2006?
«Ho già avuto occasione di dirlo e dopo la partita con l’Inghilterra, a maggior ragione, lo confermo: mi ricorda molto il 2006, sì, sotto vari aspetti».
Si riferisce all’inchiesta.
«Anche, e alle polemiche intorno alla nazionale nella settimana di Coverciano. Ero sicuro che andar via dall’Italia e sbarcare in Polonia avrebbe aiutato la squadra a concentrarsi».
Un’Italia che ha ricevuto molti apprezzamenti.
«E’ stata un’ottima partita. Ho visto una nazionale in crescita costante, con la Spagna, con la Croazia, un po’ meno brillante con l’Irlanda, per poi riprendersi molto bene contro gli inglesi».
Buffon, Pirlo, De Rossi, i suoi tre campioni del mondo, ancora decisivi.
«Ci mettono sempre la stessa, grande carica, e una determinazione straordinaria».
Avrà pensato che se avesse avuto Buffon e Pirlo, in Sudafrica sarebbe andata in un altro modo.
«No, questo no, Anche se mi ricordo bene i pomeriggi passati nel ritiro africano a parlare con Buffon e Pirlo infortunati, e con De Rossi anche lui acciaccato. Ma ora sono contento per loro».
Li rivede protagonisti.
«Esatto. Insieme abbiamo vissuto momenti esaltanti in Germania e la grande amarezza del 2010, e mi fa molto piacere che siano tornati ad ad altissimi livelli. Ma non ci sono solo loro tre».
Parliamo degli altri azzurri.
«Ho notato la grande crescita di Marchisio, la sicurezza di Barzagli, ora speriamo che recuperi anche Chiellini».
Ci dica di Cassano.
«E’ molto maturato, grazie alla famiglia e all’ambiente del Milan. Gli ho visto fare buone cose in campo e ora ha il solo limite della lunga inattività per quelli che sono stati i suoi problemi fisici».
E Balotelli?
«Contro l’Inghilterra mi è piaciuto, ha lottato da solo contro i due bestioni della difesa, dal punto di vista fisico una grande prestazione».
E ora c’è la Germania. Da Dortmund a Varsavia.
«Prima voglio dire una cosa: i due giorni di riposo in più concessi ai tedeschi sono un’assurdità, una disparità clamorosa. Però loro un po’ di strizza ce l’hanno. Lo si capisce da certe dichiarazioni di eccessiva fiducia, quel ‘tocca a noi’, insistente».
Non hanno dimenticato Dortmund..
«Già, deve essere così. Anche se questa Germania è più forte di sei anni fa, ha più esperienza a livello internazionale, grazie ai giocatori che hanno vinto con i club».
E le risorse dell’Italia?
«Un modo di giocare che dà grande fiducia alla squadra e una condizione psicologica molto favorevole, a questo punto».
Vuole mandare un messaggio a Prandelli?
«In questo momento no, del resto ho già detto molte volte negli ultimi mesi che ritrovavo in questa Italia lo stesso spirito della mia campione del mondo, un’impressione condivisa, via via, da molti. Un grande in bocca al lupo a lui e a tutti gli azzurri».

Alessandro Fiesoli

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