Come lui nessuno mai. Alessandro Tonolli è alla 20° stagione consecutiva in maglia Virtus Roma, un capitano, una bandiera, un re. A chi gli chiede cosa si prova risponde: “Ormai la maglia della Virtus ce l’ho tatuata addosso, è una mia seconda pelle”. Ne sono passate di partite da quando Attilo Caja, il coach dell’allora Teorema Tour Roma, lo portò nella capitale nella stagione ’94-’95 e lo buttò subito nella mischia poco più che 20enne. Tonolli lo ha sempre ringraziato, lui e Dule Vujosevic, un guru della pallacanestro europea che d’estate lo portava con sè in Serbia per migliorare i fondamentali.
“Tonno”, ribattezzato così nel mondo della palla a spicchi, cresce nella squadra della sua città, Brescia, con la quale esordisce in prima squadra nel 1992 nell’allora serie B1. L’estate del 1994, come detto, arriva la chiamata di Caja e si trasferisce a Roma ignaro di quello che diventerà. Il 20 novembre di quell’anno inizia la sua maratona in maglia giallorossa, l’esordio è in casa contro Treviso in un match perso 62-68. In quegli anni Roma è una squadra discreta, ma con il tempo Tonolli sarà affiancato da giocatori di prima fascia: Myers, Parker, Bodiroga sono quelli che ricorda una spanna superiori agli altri.
Semina tanto in maglia Virtus, ma raccoglie molto meno di quanto meriterebbe. L’unico trofeo alzato è la Supercoppa Italiana del 2000. Nel 2006 è stato finalista di Coppa Italia, persa contro Napoli, nel 2008 ha giocato la finale Scudetto contro Siena persa per 4-1. La stessa sorte gli capita con la maglia della Nazionale: 65 presenze e un argento ai Giochi del Mediterraneo del ’97, ma mai una partecipazione ad una fase finale delle maggiori competizioni. Tonolli è sempre stato l’ultimo taglio e questo, probabilmente, è l’unico rimpianto della sua splendida carriera.
Tonolli resta comunque l’uomo dei record: oltre alle 20 stagioni consecutive detiene anche il maggior numero di presenze in maglia Virtus Roma ed è il miglior rimbalzista di sempre della squadra giallorossa a quota 2170. Difensivi, offensivi e totali, nessuno ha fatto meglio di lui che vanta anche il primato nelle palle recuperate (860). Da queste statistiche si evince la sua grande predisposizione alla difesa, al sacrificio, al lavoro di squadra, elementi fondamentali per diventare uomo squadra e capitano.
La stagione scorsa ha passato il testimone a Gigi Datome, quest’anno con ogni probabilità spetterà a Phil Goss l’onore di essere capitano della Virtus Roma. Nonostante ciò “Tonno” è stato e resterà per tutti “il Capitano”, una persona eccezionale prima che un grande giocatore. Una bandiera, un campione che la Virtus ha la fortuna e l’onore di ammirare da 20 anni.