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FOCUS – Roma, la forza di un sogno. Quanto è bello guardare tutti dall’alto.

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Totti Maglia bagnata“Una vittoria importante, che volevamo fortemente, ma adesso rimaniamo con i piedi per terra“. Parole lapidarie di chi conosce l’ambiente e che sa quanto sia fondamentale l’entusiasmo “positivo”, ma controllato. Parole da Capitano, di quel giocatore immenso con la maglia numero 10 che ieri sera al Tardini ha trovato il primo goal stagionale, il 228° della sua carriera, il diciannovesimo contro il Parma suo bersaglio preferito.

Una rete splendida e decisiva, quella del momentaneo 1-2, impreziosita da uno stop al volo su assist millimetrico di Strootman, che ha illuminato lo stadio ducale. Era l’80’, prima c’erano stati 79 minuti di una Roma camaleontica, che dopo un primo tempo sotto tono, chiuso in svantaggio per la prima volta, ha saputo reagire con forza e carattere trovando il goal del pareggio subito in avvio di ripresa grazie al solito Florenzi, e dettando legge per tutto il secondo tempo con autorità e voglia di vincere.

“Abbiamo giocato un primo tempo brutto, poi negli spogliatoi ho detto ai ragazzi che si fosse vinta la partita, dopo aver chiuso la prima frazione in svantaggio, sarebbe stata una grande vittoria“. Il perfezionista Garcia è il vero protagonista di questa iniziale marcia trionfale dei giallorossi, forse il vero “top player” della Roma 3.0 di matrice americana.

Il suo più grande merito è quello di essere riuscito ad entrare nella testa di tutti i suoi calciatori, di riuscire a tenerli concentrati anche nei momenti più difficili, di essere riuscito ad infondere quella cattiveria e quello spirito di sacrificio che per troppo tempo non ha albergato dalle parti di Trigoria.

Il gioco della squadra nel suo complesso ancora non è del tutto fluido, nei primi tempi c’è qualcosa da registrare e da cambiare soprattutto sul piano del ritmo, ma poi come un deasel devastante, la Roma si accende e nei secondi tempi da la sensazione di schiacciare quasi gli avversari, di avvolgerli nella propria morsa e stritolarli.

Sugli scudi oltre a Francesco Totti, Mehdi Benatia per la fisicità e la leadership difensiva, ma soprattutto quel Kevin Strootman, centrocampista totale, che ieri sera ha colto la sua prima rete ufficiale in maglia giallorossa, dopo una partita straordinaria in fase di interdizione e di proposizione, con quella perla meravigliosa del lancio per il Capitano che ha permesso alla Roma di portarsi in vantaggio.

La forza del gruppo si è vista soprattutto nei cambi: Gervinho ha sostituito un Ljajic appannato, e con la sua velocità dirompente ha spaccato la partita incuneandosi nella difesa del Parma e conquistando il calcio di rigore del definitivo 1-3; Borriello e Marquinho, inseriti al momento giusto da Garcia, hanno contribuito alla vittoria dando supporto ai compagni più stanchi e rincorrendo qualsiasi avversario.

garcia

Una Roma in testa alla classifica e a punteggio pieno non si vedeva dai tempi di Luciano Spalletti, precisamente da 1240 giorni: era il campionato 2007-2008 e i giallorossi vincevano in scioltezza le gare con Palermo, Siena e Reggina prima di affrontare la rivale dell’epoca, l’Inter, all’Olimpico. Con le debite proporzioni questa squadra sembra matura e pronta al definitivo salto di qualità come lo era quella di Spalletti, costruita sulla forza del gruppo più che sulle individualità, capace di stupire tutti per continuità di rendimento e mentalità.

E’ giusto che ora i tifosi sognino un pochino, dopo due anni mediocri e sconfortanti, è giusto anche che i calciatori affermino di restare con i piedi ben saldi in terra, ma è soprattutto essenziale che il sergente Garcia indossi le vesti del pompiere, pronto a mantenere equilibrio soprattutto nelle menti dei suoi ragazzi. Un dato statistico però va aggiunto : negli ultimi sette campionati, dal 2006 ad oggi, in cinque occasioni su sette, almeno una delle squadre che dopo tre giornate si trovavano, come la Roma oggi, in testa alla classifica a punteggio pieno, hanno poi vinto il campionato. Sognare, in fondo, non costa nulla.

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