Ricomincio da Spalletti. La Roma di oggi, contro il Parma, è figlia di quella dell’altro ieri: 4-2-3-1 e 11 giocatori che accompagnarono il predecessore di Ranieri negli ultimi tempi in giallorosso. Montella nel segno del «pelato» : e se è vero che tra i due ci fu uno scontro di personalità — Spalletti soffriva il carattere di Vincenzo — è altrettanto vero che da parte del nuovo tecnico della Roma c’è sempre stata grande stima nei confronti dell’allenatore toscano.
Il debutto Mancherà solo lui, Spalletti, in questa domenica di febbraio, in una città che al mattino vivrà le atmosfere della Roma-Ostia e al pomeriggio si accomoderà in tribuna o poltrona per seguire l’esordio da allenatore all’Olimpico di uno dei suoi ex calciatori più amati. La tramontana di questi giorni ha spazzato via le nuvole, ma non solo quelle. C’è aria nuova, nella Roma. Si è rivisto Aurelio Andreazzoli, apprezzatissimo componente dello staff tecnico spallettiano. È tornato ad allenare i muscoli Paolone Bertelli, due anni fa premiato come miglior preparatore atletico italiano. Si corre di più, i giocatori sono tornati a frequentare la palestra e c’è stato una specie di patto per fare il possibile per portare la Roma in Champions e cercare di compiere la grande impresa a Donetsk, in Ucraina, dopo il 2-3 del 16 febbraio.
Montali Vincenzo si è tuffato nel lavoro con l’entusiasmo dei giovani e in questi suoi slanci il direttore operativo Gian Paolo Montali vede i tempi che furono: «Avevo 26 anni quando mi affidarono la Santal Parma. Ero l’allenatore più giovane d’Italia. A 29 vinsi tutto: campionato, Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa europea, mondiale per club. In Montella e nei suoi entusiasmi ritrovo la mia gioventù. È un uomo intelligente e preparato. Mi è piaciuto molto il suo impatto con la prima squadra» . Montella ha portato non solo gioventù ed entusiasmo, ma anche il vento della tecnologia. Ha chiesto un dispositivo di telecamere per seguire gli allenamenti e osservare nei minimi particolari il lavoro dei giocatori. Ha ripristinato l’uso del computer, uno dei punti di forza dell’epoca spallettiana. Montali sta cercando di accontentarlo e l’adozione di un nuovo decalogo di regole è stato apprezzato da Montella e spiegato ai giocatori in settimana. Multe per chi protesta, insulta la terna arbitrale e non rispetta i «giusti comportamenti» , tanto per sconfinare in una celeberrima frase di Spalletti. Ma regole nuove anche sul piano della comunicazione — la perestroika montaliana prevede maggiore disponibilità dopo il soviet dei Bendoni e dei Sensi—, dei rapporti con il pubblico, delle trasferte. «Abbiamo studiato i modelli dei club più importanti e vogliamo adottarne alcuni capisaldi. La Roma deve crescere imitando i buoni esempi dei club più prestigiosi» , dice Montali. La costruzione di una tribunetta permetterà di aprire Trigoria una volta la settimana a giornalisti e tifosi. Sembra una rivoluzione copernicana, ma è solo una questione di buon senso. Montella e Montali: la Roma di oggi non è un paese per vecchi.