Francesco Graziani, ieri, è stato visto a colloquio con Joe Tacopina. Il motivo? E’ lui stesso a spiegarlo all’emittente radiofonica Rete Sport.
Cosa ci faceva ieri a Trigoria?
“Ieri abbiamo continuato a discutere di un progetto di cui già avevo parlato tempo fa con Franco Baldini. Partendo dal presupposto che Roma è gestita da una proprietà americana, ho avuto l’idea facendo affidamento su alcuni amici fidati che si trovano negli Usa, di aprire delle vere e proprie accademie di calcio giallorosse. Gestite nel modo giusto, non serviranno solamente a diffondere il marchio, ma anche a scoprire nuovi talenti. Recentemente mi sono reso conto del fatto che negli Usa ci sono tantissimi giocatori bravi. Ormai negli States il calcio ha superato il baseball. Ieri ne ho parlato anche con Bradley, ed è d’accordo con me. Mi diceva che si gioca con continuità fino a 18 anni, poi però si smette per mancanza di prospettive. L’idea interessa tutti: ne ho parlato con il vicepresidente Tacopina, con Bruno Conti e con Sabatini. Se poi la Roma avrà piacere affinché sia io a portare avanti questo progetto la cosa può solo che farmi piacere. Nella Roma ho giocato e sono stato benissimo, e sento ancora l’affetto della gente. Siamo solo all’inizio della messa in atto di questa idea, ancora non c’è nulla da ufficiale. Ma ieri ho avuto riscontri positivi da parte di tutti. Ci incontreremo di nuovo più avanti per continuare a discutere di questo progetto. L’idea centrale, ripeto, è creare la prima Academy school della Roma, formata da più di mille ragazzi, sia giocatori che giocatrici”.
Sui progetti della Roma
“La società ha già qualcosa in mente da fare negli States, qualcosa di importante per espandere la propria immagine e per farsi conoscere dagli americani. Il mondo del calcio ormai è globale, ed anche negli Usa il calcio italiano è seguitissimo, non solo dagli italiani. Sono stato spesso negli States, dove ho sempre visto magliette delle milanesi e del Napoli. Poche volte mi è capitato di vedere una maglietta di Totti. A quel punto mi è nata l’idea di aiutare la Roma a esportare il brand ma anche a coltivare nuovi talenti. Ce ne sono, ma spesso si perdono per la mancanza di categorie. Dagli 8 ai 18 anni potremmo lavorare su un bacino di utenza enorme, e coltivare tantissimi bravi calciatori”.
I tempi di realizzazione del progetto?
“Io penso che in due-tre mesi si può realizzare tutto. C’è già una base su cui lavorare, io gli ho proposto di aprire la prima Academy a New York. La Roma ha già un progetto in essere ad Orlando, in Florida. Ieri Tacopina mi ha parlato di questa partnership interessante con la Disney. Anche Los Angeles, Boston, Chicago potrebbero essere località adatte. Sopratutto Boston, visto che è la sede dei proprietari giallorossi. Andremo alla ricerca dei nuovi Bradley”.
Su Roma-Sampdoria
“I giallorossi sono obbligati a fare risultato. Anche in virtù della vittoria a tavolino di Cagliari, deve dare continuità di risultati. Se stasera si vince, la classifica si fa interessante. La pressione del pubblico potrebbe essere un piccolo handicap. Mi aspetto una Sampdoria conscia di essere meno forte della Roma. Cercherà di sfruttare le ripartenze giocando riparata. Stasera in ogni caso per gli uomini di Zeman è vietato sbagliare, servirà non solo una partita collettiva, ma una grande partita da parte di alcuni singoli”.
Destro non ha ancora segnato. Quanto soffre un attaccante quando non arriva il gol?
“Deve stare sereno e tranquillo, ha già dimostrato il suo valore. Il gol arriverà, e se non dovesse arrivare comunque sarà importante giocare una partita di grande spessore”.