Diversi sono gli argomenti sul piatto in casa Roma: dal calciomercato agli sponsors, passando per dinamiche societarie e allenatori. Proprio riguardo a quest’ultimo punto, le voci che girano ci inducono a credere che, quasi al 100%, la prossima guida tecnica romanista avrà un cognome che inizierà con la A e terminerà con la I. Ecco i perché.
ANREAZZOLI, l’allenatore della ribalta post-Zeman. Affinché si arrivi ad una sua conferma, bisogna centrare quantomeno l’Europa League, chiaro che se si centrasse la vittoria della Coppa Italia e l’ancora matematicamente raggiungibile terzo posto le sue percentuali salirebbero vistosamente. Osservando i risultati ottenuti, sta facendo molto bene, preferendo il pragmatismo piuttosto che il calcio spumeggiante e bello da vedere. Il dubbio fondamentale: riuscirebbe ad ottenere gli stessi risultati dall’inizio della stagione, con preparazione atletica e via discorrendo?
ALLEGRI. Il secondo della lista è stato accostato sul centinaio di volte ai colori giallorossi. L’ex allenatore del Cagliari ha dimostrato di saperci fare in casa Milan, gestendo una situazione infernale ad inizio Stagione, avendo a che fare con una rosa totalmente sconvolta in un trimestre e riacciuffando il treno Champions con un incredibile filotto di risultati. L’arrivo di Balotelli ha influito, ma neanche tantissimo, visto che delle 7 reti realizzate in rossonero dall’attaccante della Nazionale, ben 5 arrivano dal dischetto del rigore. Inutile aprire il discorso dei favoritismi arbitrali: le partite giocate sono terminate e quindi inutile parlare di questo o di quest’altro aiuto. Ciò che colpisce di Massimiliano da Livorno è il modo in cui è riuscito a gestire la tensione e l’ambiente intorno alla squadra, borbottando da lontano, ma neanche troppo, col Presidente, guadagnandosi la stima di Galliani e facendo convivere ragazzotti attempati con giovani di belle speranze (Yepes e Niang due su tutti). Giovani nella mischia, un po’ come la politica adottata da Baldini & Co: la Dirigenza, in particolare il DG, stimano il tecnico rossonero, il quale ha più volte sottolineato di ricambiare gli apprezzamenti, ritenendo la rosa giallorossa la migliore in prospettiva, e di non meritare la classifica dei giorni nostri.
ANCELOTTI, il sogno della piazza, un nome un’impennata di motivazioni. Non parliamo del secondo palliativo dopo Zeman, non è un tentativo di accaparrarsi la fede di nessuno: parliamo di un allenatore esperto, di livello internazionale, affatto legato ad un modulo tattico, con due Champions in bacheca oltre ad aver reinventato Pirlo. Nel momento in cui il Psg dovesse desiderare di cambiare guida tecnica, la Roma più di un pensierino potrebbe farcelo. Palmares invidiabile, ma costi di ingaggio molto onerosi, come le richieste quasi scontate di investimenti sul mercato. Un elemento diverso da questi due anni passati, un usato garantito con un sistema di gioco meno aggressivo ma più collaudato; l’esperienza internazionale potrebbe servire per far rendere al meglio i giocatori, ma tutto dipende dalla voglia che la Società ha di investire sull’allenatore e da quanto l’allenatore voglia stravolgere dal sistema di gioco e di gestione. Il fatto che nella giornata odierna sia stato accostato al Liverpool può significare un aumento delle quote in giallorosso.
Per ora solo parole, ipotesi ed idee ciò che conta è continuare a vincere in campionato, racimolando più punti possibili in queste partite che ci separano dal termine del Campionato che, una volta chiuso, darà il suo responso.